ROMA - Aborto: la metà dei reati penali in violazione alla L. 194/1978 riguarda cittadini stranieri


I dati nella Relazione al Parlamento del Ministero della giustizia. Preoccupante l'aumento di richieste ai Giudici Tutelari per ragazze straniere. Nel corso del 2007 sono stati 159 i procedimenti penali in violazione della Legge 194/1978 iscritti nelle Procure italiane. 311 sono state invece le persone iscritte a fronte di questi procedimenti, il 23% delle quali di cittadinanza straniera. I dati sono contenuti nel Rapporto 2008 al Parlamento "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza" (ai sensi dell'art. 16 della L. 194/78) predisposto dal Ministero della giustizia. Nell'indagine si sottolinea che "restringendo l'analisi alle persone che hanno commesso delitti di tipo esclusivamente doloso (art. 18: aborto a seguito di lesioni, art. 19: aborto clandestino) l'incidenza di stranieri è stata di oltre il 50%". Il documento evidenzia "una propensione decisamente maggiore da parte degli stranieri a commettere i delitti dolosi" ed indica in particolare in nigeriani (9% del totale) ed albanesi (8%) le nazionalità che presentano i maggiori problemi. Il rapporto di via Arenula cita anche un aumento preoccupante di interruzioni di gravidanza "a livello di giurisdizione volontaria" che riguardano minorenni, in cui è richiesta l'autorizzazione del Giudice Tutelare in mancanza dell'assenso delle persone che esercitano la patria potestà (art. 12). Nel 2007 vi sono state 1.426 richieste da parte di minori, il 31% provenienti da ragazze straniere. L'indagine riporta che per le minorenni straniere "oltre alla mancanza di punti di riferimento dovuti principalmente alla lontananza di uno o di entrambi i genitori, sono da segnalarsi quei casi in cui la minorenne preferisce abortire per non essere allontanata o emarginata dalla famiglia o dalla comunità di origine per motivi strettamente etnico-culturali".
(27 marzo 2008)