SCUOLA & GIOVANI

In molte città nelle mense solo acqua del rubinetto
"La qualità è ottima, così risparmieremo sui consumi"

Anche Torino come Roma e Firenze
"Stop all'acqua minerale a scuola"

di DIEGO LONGHIN

 
TORINO - L'acqua del rubinetto sfratta le bottigliette dalle mense scolastiche. Ormai è una tendenza che si sta affermando ovunque. L'ultimo Comune che ha deciso di mettere al bando la minerale è Torino. Una novità per migliaia di bambini e ragazzi che ogni giorno consumano pasti negli istituti sotto la Mole, dagli asili nido fino alle scuole medie, passando per materne ed elementari.

Sui tavoli dei refettori arriveranno le caraffe riempite con l'acqua dell'acquedotto, come già succede a Firenze, Roma, Bologna. E si tratta di una scelta che si sta allargando anche in altre città, come Genova, pronta a seguire la linea indicata dalle altre amministrazioni. Per quanto riguarda Torino l'assessore alle risorse educative, Luigi Saragnese, ha deciso di inserire la rivoluzione nel prossimo bando di fornitura del servizio mensa e, secondo i calcoli fatti dai tecnici, non si tratta di una mossa per risparmiare qualche euro nei bilanci di Palazzo Civico. "Alla fine i costi saranno uguali perché le scuole dovranno dotarsi di caraffe - spiega l'assessore - quello che ci interessa, invece, è valorizzare l'acqua dell'acquedotto che, come ampiamente dimostrato da indagini e pareri, non ha nulla da invidiare a quella confezionata".

L'operazione è anche conveniente. Non tanto da un punto di vista immediato sui conti, ma sui risparmi che si otterranno sul fronte dei consumi di acqua, evitando gli avanzi di bottiglia, e soprattutto riducendo la quantità di rifiuti e di plastica che finisce nei cassonetti, anche se differenziati. Una svolta ecologista.

Ma ai bambini piace l'acqua del rubinetto e soprattutto le mamme, nelle famiglie dove la minerale è un'istituzione, si sentiranno tranquille? Paolo Romano, amministratore delegato della Smat, non ha dubbi: "L'acqua che esce dal rubinetto e la più sicura in assoluto - spiega - noi, ad esempio, in un anno facciamo 400 mila analisi. mi sembra che ci siano tutte le garanzie". Sul piacere o meno è una questione personale, soggettiva e dipende dalle quantità di cloro: "Entra in gioco il gusto. Ad esempio negli Stati Uniti più si sente il cloro più l'acqua viene apprezzata - aggiunge l'amministratore delegato - in Italia è diverso, tanto che teniamo i livelli di cloro al minimo. Basta poi far decantare l'acqua per una mezz'ora per far scomparire del tutto l'odore".

L'acqua che esce dai rubinetti di Torino è la stessa che a partire da febbraio verrà utilizzata dagli astronauti americani nelle missioni nello spazio. Oltre a tutti i controlli sanitari previsti può vantare anche il bollino della Nasa. L'ente spaziale americano ha più volte esaminato tutta la catena di produzione. Una garanzia in più per i bambini e per l'assessore Saragnese: "Perché non dovremmo utilizzarla per la refezione scolastica se viene usata dagli astronauti".
(19 gennaio 2008)