(Di Roberta Gravina) Un anno fa, a giugno, le cronache dei giornali portarono alla ribalta la storia di Thomas, operaio di origini ghanesi morto nel crollo di un cantiere a Pianura, in provincia di Napoli. Della sua vicenda e di quella di un altro operaio, Ciro Petrucci, anch’egli deceduto in quella tragica mattinata di piena estate, ne parlarono giornali, tv e politici per mettere luce sull’ennesimo incidente sul luogo di lavoro in condizioni di minima sicurezza. Ma la storia di Thomas portò alla luce anche il sommerso di chi come lui, da più di dieci anni in Italia, era ancora in attesa di regolarizzazione. Per la cronaca una storia come tante. Per chi con Thomas, ha trascorso una vita in cerca di un futuro migliore, il tragico epilogo di una vita già segnata da fatica e precarietà. Parliamo di Cynthia, sua moglie. La sua figura esile tradisce un temperamento forte e combattivo, tipico delle donne africane ma temprato da una vicenda che ha voluto metterla a dura prova.  Di fronte ad un destino infelice, Cynthia ha reagito. Lo ha fatto perché non è stata lasciata sola. Il 5 Ottobre con una rappresentanza di Castel Volturno Solidale e grazie all’impegno del senatore Sandro Ruotolo, del Procuratore Giovanni Melillo e del Questore di Caserta, ha ricevuto dalle mani del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il permesso di soggiorno insieme agli operai, colleghi di Thomas, sopravvissuti al tragico crollo di Pianura. Quel permesso di soggiorno era stata la promessa fatta davanti a suo marito nel giorno del suo funerale ed è diventato la prima tappa di un percorso di riscatto che l’ha vista protagonista.  La strada di Cynthia ha incrociato quella del progetto S.I.P.L.A e dei tirocini formativi che esso promuove quest’anno sul territorio della Castel Volturno Area.  La borsa lavoro di cui Cynthia beneficerà per i prossimi sei mesi è la prima di una serie di iniziative volte a favorire l’inserimento lavorativo dei lavoratori migranti su un territorio in cui la piaga del caporalato e dello sfruttamento lavorativo ancora oggi rappresenta una realtà ampiamente diffusa. Non è un caso se ad inaugurare l’avvio di una serie di tirocini sarà propria Cynthia. E’ un segnale importante e tangibile di una volontà di riscatto che si avvera. E’ il risultato di un lavoro congiunto tra istituzioni e terzo settore, di una rete che funziona perché ad ognuno è demandato un compito specifico.  Cynhia non avrebbe potuto cominciare a lavorare senza una permesso di soggiorno.  Permesso di soggiorno che le sarebbe servito a poco senza un futuro lavorativo.  Ad accogliere l’esperienza formativa di Cynthia sarà la Cooperativa Esperanto da subito pronta ad aderire alla rete di aziende Sipla. La scorsa settimana è stato sottoscritto il protocollo e firmato l’avvio del tirocinio.