PROGETTO "MATRES MATUTAE"

(scheda sintetica)

il progetto attualmente è realizzato con il solo supporto economico ed operativo del Centro Fernandes

per la sua piena realizzazione  si intende attivare contribuzioni di privati e pubbliche istituzioni

 

 ANALISI DEL BISOGNO

Il territorio del comune di Castel Volturno ricomprende gran parte del litorale domitio della  Provincia di Caserta, sul quale sono notevoli le tracce di degrado urbano e sociale. Questo territorio è considerato a rischio, per l'elevata presenza d’immigrati rispetto alla popolazione ( siamo quasi al rapporto 1/1) e per la concentrazione d’organizzazioni criminali dedite allo sfruttamento della prostituzione ed allo spaccio di droga. La maggioranza della popolazione immigrata vive in condizioni di assoluta povertà aggravata dalla mancanza di una consolidata rete di servizi pubblici e di solidi processi di integrazione che hanno causato la quasi completa separazione con la popolazione italiana residente. Il fenomeno prostituzione, in particolare, ha assunto dimensioni allarmanti per l'elevata conflittualità sociale che tale fenomeno genera sul territorio. Il controllo e la presenza della criminalità organizzata relegano il fenomeno prostituzione, per i cittadini e le istituzioni, a problema d’ordine pubblico, dimenticando che le donne prostituite sono innanzitutto persone, spessissimo sfruttate e ridotte in schiavitù. Ragazze, il più delle volte minorenni, cui manca tutto: da un minimo di calore umano, ai più elementari diritti civili (libertà, salute, istruzione...).

Le difficoltà e la diffidenza nel relazionarsi, in maniera non strumentale, con la gente del posto; la mancanza di operatori e politiche locali adeguate all’intervento sociale sul fenomeno prostituzione; la mancanza di servizi e reti di sostegno condannano all'emarginazione sociale più totale ed allo sfruttamento, anche le tante donne che vorrebbero uscire dal giro della prostituzione. Esiste, inoltre, un'emergenza di carattere sanitario, nell'area del litorale domizio, per la mancanza di qualificati servizi sanitari.

In questa situazione, le donne africane a Castel Volturno rappresentano sempre più la maggioranza della popolazione immigrata ed hanno un ruolo determinante nella vita della comunità sia come vittime che come attrici di numerosi processi di sfruttamento. Per questo motivo la condizione di madre influisce in modo determinante nei processi di integrazione e di soluzione dei conflitti. Le madri, infatti, hanno un ruolo significativo, si sanno organizzare, si contraddistinguono con valori ancestrali di accoglienza, pace, ascolto. Non vi può essere un cammino di emancipazione dell’immigrazione se non passa attraverso le donne e la loro esperienza di maternità. Tuttavia tale esperienza è messa in grave pericolo dalla mancanza di riferimenti, di strumenti di tutela e soprattutto di una cultura di accoglienza e valorizzazione delle differenze. Proprio nel momento più delicato della maternità la donna si sente sola nel suo destino di portatrice della vita. In molti casi se è “prostituita” viene espulsa dal circuito, se convivente viene abbandonata.

La condizione di “madre sola” pone grandi problemi di sopravvivenza.
Le situazioni spesso si aggravano per insufficienza della cintura familiare di sostegno e per la stessa “fragilità” della donna rimasta sola: bisognosa di appoggio, di autostima, di sostegno concreto.

 

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Si propone di sostenere la maternità delle donne africane nella fase pre e post parto attraverso un percorso di sensibilizzazione del contesto sociale, di ascolto, orientamento ai servizi, formazione socio-santaria, consulenza legale e amministrativa, supporto psicologico e materiale, accoglienza. La valorizzazione della maternità contribuisce al processo di autostima e di accettazione della donna straniera in sintonia con gli antichi miti della fertilità campana e mediterranea (Matres Matutae) in contrasto con la tendenza alla denatalità ed al ricorso alla IVG. Il primo contatto è assicurato attraverso una collaborazione con le associazioni di immigrati, il locale consultorio dell’ASL, L’Osservatorio di Salute mentale dell’ASL CE2 distretti 40, l’attività ambulatoriale dedicata. Il progetto mira ad una campagna di informazione socio-sanitaria a più vasta scala per le donne africane che vivono sul territorio

ed quindi ad  individuare un gruppo bersaglio di 15 donne, alla prima esperienza di maternità, alle quali offrire un “percorso individualizzato di educazione e formazione”  sostenuto da un contributo materiale detto: “borsa di maternità”.

Il progetto si realizza in modo estremamente innovativo, in quanto tende a considerare la donna incinta come risorsa e non come problema coinvolgendo nell’attività di sostegno persone volontarie residenti nel territorio e favorendo in modo assolutamente nuovo l'attivazione della Comunità nella cura e nel sostegno delle situazioni più fragili.

S’intende attivare un serie integrata di azione orientate su due livelli: verso il contesto sociale e verso il target specifico, donne africane residenti a Castel Volturno con particolare riferimento alle “ragazze madri” ed alle prostitute.

 La metodologie che s’intende impiegare è:

Attività Culturale sul contesto sociale

Informare e sensibilizzare sulle problematiche della maternità delle donne straniere come fattore di sviluppo sociale e di piena integrazione. Si prevede il coinvolgimento di associazioni, cooperative e strutture pubbliche deputate all’assistenza: consultorio, osservatorio, servizi sociali.

ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE DELLE DONNE AFRICANE

Si intende realizzare una brochure in lingua inglese e francese come strumento di informazione delle donne sull’iniziativa progettuale e di divulgazione di messaggi significativi sull’importanza della maternità, sulla legislazione di tutela, sulle opportunità di aiuto esistenti.

ATTIVITA' DI COUSELLING: CENTRO DI ASCOLTO

Le attività di couseling si sviluppa attraverso un lavoro di rete con le organizzazioni che già operano sul territorio comunale.

·        Ascoltare il bisogno e orientare all’utilizzo dei servizi.

·        Attivare tutte le forme di assistenza legale e amministrative legate allo stato di gravidanza ed alla maternità. Attenzione nel favorire un consolidamento della vita personale e di relazione in prospettiva anche all’essere genitore. Costruzione di una rete di relazioni atta a recuperare una dimensione sociale e il superamento della solitudine e depressione che la condizione di donna sola, in difficoltà e con figli ha determinato. Recupero dei rapporti con la famiglia di origine.

·        Selezionare il target di maggior bisogno, in particolare donne alla prima esperienza di maternità, da sostenere attraverso la partecipazione ai per-corsi di educazione alla maternità e la elargizione delle “Borse di maternità”.

La attivazione delle “Borse di Maternità” serve da stimolo ed incoraggiamento ad aderire ai percorsi di formazione.

“PER-CORSI” DI FORMAZIONE E DI EDUCAZIONE ALLA MATERNITA’

“ Standosene quieta, senza far nulla, la primavera viene, l’erba cresce spontanea”.

Il “per-corso” mira a porre in luce la bellezza e naturalità della gravidanza e del parto. La modalità di insegnamento si basa sul rapporto individuale e non sul sistema tradizionale della lezione in “classe” per favorire il rapporto interpersonale. Saranno oggetto del per-corso l'analisi dei mutamenti che vive la donna oggi nei confronti della maternità, i diversi approcci che le donne appartenenti a culture e nazionalità diverse hanno con la maternità, le difficoltà che può incontrare una donna nel corso di una gravidanza, ecc.

Elementi principali del per-corso sono:

CORSI DI LINGUA ITALIANA e ATTIVITA’ DI ASSISTENZA AI NEONATI

Il per-corso è affiancato da lezioni di lingua italiana e da operatrici volontarie che si prenderanno cura dei neonati durante lo svolgimento degli incontri di formazione.