Il Centro Fernandes e l’esperienza migratoria di Castel Volturno

al raduno dell’Agesci- Settore Internazionale: il lontano è ormai vicino.

 

 DI JEAN BILOMGO

Castel Volturno propulsa sabato scorso a Bracciano, tranquilla cittadina periferica della città capitolina. Era in occasione della decima edizione dell’agorà, annuale raduno del settore internazionale dell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani). Un ricorrente appuntamento durante il quale si valuta l’incidenza sociale e, soprattutto, umana riscontrata dai giovani scout impegnati in attività di cooperazione internazionale, nell’ambito di ciò che chiamano Lands of Adventure. Una seta di solidarietà e un’esigenza di premurosità nei riguardi dell’altro profondamente sentite dai seguaci di Baden Powell che hanno portato molti di loro, anche questo anno, in vari paesi le cui bandiere sventolavano, insieme al tricolore e agli stendardi della maggiori associazioni dello scautismo italiano, nel verdeggiante campo- scuola Agesci di Brecciano. Le esperienze svolte all’estero tuttavia non hanno fatto sfuggire agli organizzatori dell’agorà 2008 che il lontano d’una volta è ormai il vicino di oggi.  Il lontano con il quale i ragazzi si sono incontrati fuori dalla Penisola ha anche il volto e le sembianze dell’immigrato: gli occhi a mandorla del commerciante cinese, il naso spampanato del bracciante burkinabè o l’accento sgocciolato del magrebino. Caratteristiche indicative del modo con il quale l’Italia sta cambiando con una immigrazione ormai reputata fenomeno strutturale nello Stivale. E per dare uno spaccato sulla realtà migratoria di oggi è stato invitato il Centro Fernandes, nella figura del dottor Antonio Casale, affiancato per l’occasione dal collaboratore Jean- René Bilongo: un’esperienza agli avamposti dell’accoglienza, un impegno quotidiano in trincea nella battaglia per la solidarietà ma anche della legalità senza falsi buonismi né mitizzazioni.

Il paradigma Castel Volturno, al limite dell’entropia, con i suoi tremila immigrati regolari iscritti all’anagrafe, le sue centinaia di richiedenti asilo, i suoi clandestini, le sue centinaia di lucciole, la sua sopraffazione da parte della camorra e il suo affannato decollo economico non poteva che essere il pilastro della tavola rotonda sul tema: “Immigrazione tra Legalità, Sicurezza, Giustizia e Informazione”. Tra gli intervenuti, oltre alla rappresentanza  del Centro Fernandes: Chiara Righetti di Repubblica- Metropoli, Gabrielle Gabrielli, operatore sociale impegnato in attività a sostegno dei Sint- Rom a Mantova, e il fondatore dell’associazione romana Giovani per la Costituzione.  Un interessante momento di riflessione durante il quale gli intervenuti hanno ciascuno illustrato a un pubblico meravigliato ma anche stupito di come la percezione sensoriale che ha ognuno del fenomeno migratorio sia in realtà fuorviante e poco fedele alla realtà.