Asili Milano
Avviata la revoca della parità
La decisione del Ministero dell'Istruzione dopo le limitazioni alle iscrizioni
dei bimbi stranieri.
L'assessore Moioli: "Accoglienza nella legalità"
MILANO
- Dopo gli avvertimenti, il ministero della pubblica istruzione passa ai fatti
tagliando i fondi statali agli asili del Comune di Milano, che non vuole
accettare l'iscrizione di bambini figli di immigrati clandestini. Ieri il
direttore scolastico per la Lombardia, Annamaria Dominaci ha avviato il
procedimento di revoca della parità, a decorrere dall'anno scolastico 2008-2009.
Il ministero spiega in una nota che "resta irrisolto il contrasto con principi
internazionali, comunitari e disposizioni legislative e regolamentari, nonché
con gli stessi articoli 2, 10 e 34 della Costituzione" dal momento che rimane
inalterata la parte in cui il Comune "condiziona il diritto a produrre la
domanda di iscrizione alla presentazione del permesso di soggiorno entro il 29
febbraio 2008".
Dopo aver elencato una serie di riferimenti normativi, viale Trastevere arriva
alla conclusione che è "incontrovertibile che costituisce illegittimo atto
discriminatorio e violativo dell'ordinamento, fare riferimento in via generale
alla situazione della mancanza del permesso di soggiorno per negare la
possibilità di presentare la domanda di iscrizione a chi ne faccia richiesta o
anche solo per stabilire la sua priorità rispetto alla generalità degli altri
aspiranti".
Il procedimento di revoca della parità - avverte il ministero - "verrà
ovviamente interrotto se l'Amministrazione, anche sulla base degli ulteriori
elementi contenuti nella nota di oggi, provvederà ad adeguare la circolare n.20/2007
[quella vieta l'iscrizione dei figli dei clandestini n.d.r.] al rispetto della
normativa vigente".
"Ci sono stati concessi da oggi 10 giorni di tempo per rispondere a questa
diffida. Certamente è nostra ferma intenzione continuare ad agire ed
amministrare nel rispetto della legalità" si legge in una nota di Mariolina
Moioli, assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali del comune di
Milano, che si riserva "per serietà e per rispetto delle istituzioni" di "fare
gli opportuni approfondimenti, con particolare attenzione agli aspetti di
carattere normativo e giuridico".
"Fatta la dovuta istruttoria - spiega l'assessore - comunicheremo le nostre
valutazioni e decisioni al ministero, e solo successivamente le renderemo
pubbliche". E poi aggiunge: "Spiace che lo stesso stile, responsabile e serio,
non abbia caratterizzato il comportamento del ministro. Milano è una città che
si contraddistingue per l`accoglienza nella legalità e per la sua capacità di
farsi carico del bisogno sociale ed educativo".
Le 170 scuole dell`infanzia del comune di Milano, sottolinea la Moioli,
"accolgono gratuitamente 22 mila bambini. Per 8 mila di loro è gratuita anche la
refezione scolastica, per gli altri è richiesto un contributo minimo in base al
reddito". "Nel complesso - conclude - il comune spende oltre 100 milioni di euro
all`anno, il ministero contribuisce per circa 8 milioni. Ora il ministro
minaccia di levare questo contributo togliendo il riconoscimento della parità
alle scuole comunali".