Il presidente Usa ha incontrato il leader palestinese:
"Visita storica"
"Presto uno stato di Palestina, Israele non mini le azioni dell'Anp"
Bush a Ramallah da
Abu Mazen
"Firma della pace entro fine mandato"
RAMALLAH - Un accordo di pace entro
il 2008 e la nascita di uno Stato palestinese. George W. Bush in
visita a Ramallah, al termine di un breve incontro con il
presidente dell'Anp Abu Mazen, si è detto certo che israeliani e
palestinesi firmeranno un accordo di pace entro la fine del suo
mandato, affermando che questo "non solo è possibile, accadrà".
"Sono certo - ha aggiunto Bush - che, con un aiuto adeguato,
nascerà uno Stato palestinese"
"E' una visita storica" quella compiuta oggi a Ramallah dal
presidente degli Stati Uniti George Bush, ha detto Abu Mazen (Mahmud
Abbas) aprendo la conferenza stampa congiunta. Questa visita
"dischiude grandi speranze per il nostro popolo" ha aggiunto.
"La pace è una opzione strategica per i palestinesi" ha detto
ancora Abu Mazen, aggiungendo che il suo governo sta adottando
passi concreti verso l'istituzione di un regime democratico, in
vista della costituzione di uno stato palestinese indipendente
con Gerusalemme est per capitale.
Durante la conferenza Bush ha detto che sia il premier
israeliano Ehud Olmert sia il presidente palestinese Abu Mazen
comprendono l'importanza di due stati democratici che vivano in
pace l'uno a fianco dell'altro. Bush ha quindi ribadito di
credere che un accordo di pace fra israeliani e palestinesi
verrà firmato entro la fine del suo mandato, che scade nel
gennaio del 2009. La sfida davanti a israeliani e palestinesi è
la capacità di affrontare le questioni chiave al centro del
conflitto, e gli Stati Uniti sono pronti a dare il loro aiuto,
ha detto, ribadendo la necessità della nascita di uno stato di
Palestina.
Bush ha quindi spiegato che Israele non deve compiere azioni che
possano minare gli sforzi dei servizi palestinesi per
ristabilire la sicurezza nei territori palestinesi. "La visione
ultima è di non avere più posti di blocco nel territorio
palestinese, e questo potrà accadere quando sarà creato uno
Stato" ha detto il presidente americano. "Ho sentito che anche
il capo dei mediatori palestinesi ha passato molte ore fermo ai
posti di blocco - ha proseguito Bush - e io capisco questa
frustrazione. Ma la sicurezza di uno Stato è essenziale, e
quindi capisco anche il bisogno degli israeliani di sentirsi
sicuri. I posti di blocco - ha concluso - rispecchiano la
realtà, e noi stiamo lavorando per modificare questa realtà",
specificando che il costituendo stato di Palestina dovrà avere
contiguità territoriale.
Il capo di Stato Usa ha poi detto che la situazione nella
Striscia di Gaza è un problema complesso e la scelta per i
palestinesi è tra una situazione di caos o a favore di forze che
operano per la pace. Il presidente Usa ha quindi lanciato
l'ennesima accusa contro Hamas, sostenendo che "non ha prodotto
altro che miseria". Abu Mazen sulla questione ha dichiarato che
Hamas si è reso colpevole di una "sovversione" quando ha
espugnato con la forza la Striscia di Gaza. "Hamas deve
riconoscere la legittimità internazionale e la iniziativa di
pace araba", ha aggiunto Abu Mazen, precisando che l'Anp
mantiene comunque rapporti con la popolazione palestinese di
Gaza, cui destina il 58 per cento del proprio bilancio.
Il presidente Usa è arrivato questa mattina a Ramallah, accolto
nel palazzo della Muqata, quartier generale del presidente
palestinese, Abu Mazen, che lo attendeva insieme a un picchetto
d'onore sul tappeto rosso steso per l'occasione. Accompagnato da
Abu Mazen, Bush è subito entrato nell'edificio ignorando di
fatto il vicino Mausoleo del presidente Yasser Arafat.
Le strade attorno alla Muqata sono presidiate da massicce forze
di sicurezza palestinesi e statunitensi. In origine Bush
prevedeva di raggiungere Ramallah in elicottero. Ma il tempo
nella zona è oggi piovoso e ventoso, ragion per cui i
responsabili alla sicurezza hanno preferito ricorrere a un
convoglio di limousine blindate che ha percorso a grande
velocità il breve tragitto fra Gerusalemme e Ramallah.
Dopo l'incontro con il presidente dell'Anp, Bush lascerà
Ramallah e proseguirà la sua prima visita in Cisgiordania
spostandosi a Betlemme dove duemila agenti di sicurezza,
palestinesi e statunitensi, hanno preso posizione nel centro e
lungo la principale arteria di ingresso alla città. Secondo il
programma ad attendere l'ospite nella Piazza della Mangiatoia ci
saranno il governatore di Betlemme, Salah Taamri, e il ministro
del Turismo, Kouloud Daibes. Non ci sarà il sindaco di Betlemme,
Victor Batarse, 72 anni, escluso dal cerimoniale in quanto
membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp),
organizzazione che gli Stati Uniti considerano terroristica.
Batarse inoltre era stato eletto sindaco nel 2005 grazie al
sostegno dei membri del consiglio municipale che rappresentano
il movimento islamico Hamas, pure considerato terroristico dagli
Usa. A Betlemme Bush visiterà la Basilica della Natività dove, a
quanto pare, si raccoglierà in preghiera. Quindi nel pomeriggio
tornerà a Gerusalemme dove, in serata, sarà ospite di Olmert a
cena.
Bush è arrivato ieri in Israele per una
visita di tre giorni. Ieri ha avuto prolungati colloqui con il
premier israeliano Ehud Olmert, con i ministri Tzipi Livni
(Esteri) ed Ehud Barak (Difesa) nonché con il capo dello stato
Shimon Peres. In una conferenza stampa ha confermato il proprio
impegno a ricercare in tutti i modi una soluzione del conflitto
israelo-palestinese prima della fine del suo mandato, ossia
entro il 2008. Questa mattina, prima di lasciare l'hotel King
David a Gerusalemme, Bush ha incontrato in albergo il leader del
Likud, Benyamin Netanyahu, e i figli dell'ex premier Ariel
Sharon, Omri e Ghilad.
(10 gennaio 2008)