IL MATTINO DEL 29-05-2010

DI Gianni Molinari

Un dossier riservatissimo all’attenzione del ministro dell’Interno Maroni. Dentro ci sono le schede sulla possibile localizzazione in Campania del nuovo centro di identificazione ed espulsione. Il centro sarebbe nell’area di Grazzanise. Non c’è nessuna conferma - nessuna istituzione locale pare abbia ricevuto input dal ministero - ma alcune fonti bene informate indicano nell’area prossima all’aeroporto militare il luogo dove nei prossimi mesi verrebbe realizzata la struttura. Maroni ha chiesto la massima riservatezza. È tuttavia la risposta all’interrogazione parlamentare (che in sintesi pubblichiamo al lato) a portare sostanzialmente all’area di Grazzanise. «Vogliamo realizzare una struttura, un Cie (un centro di identificazione ed espulsione) in ciascuna delle regioni italiane, perché i clandestini si possono trovare ovunque. Oggi sono tredici i centri, in nove regioni; in tutte le altre regioni saranno realizzati nel corso della legislatura. Prevediamo - aveva detto Maroni - entro la fine di quest’anno di realizzare i centri o di cominciare la realizzazione dei centri in quattro regioni: Veneto, Toscana, Marche e Campania. Abbiamo già individuato delle aree, lontane dai centri abitati, vicino agli aeroporti, in strutture pubbliche dismesse, naturalmente da ristrutturare, per esempio le caserme. Nelle prossime settimane incontrerò i presidenti di queste quattro regioni per valutare le nostre proposte e definire con loro la sede più idonea in ciascuna di queste regioni per procedere quindi alla realizzazione dei primi quattro centri entro il 2010 e nelle altre regioni entro la fine della legislatura». In Campania le aree lontane dai centri abitati e con aeroporto è una sola: Grazzanise, giacchè Capodichino è praticamente nel centro di Napoli, e Pontecagnano nel salernitano è comunque in un’area densamente abitata. Resta Grazzanise. Ma sempre nel casertano c’è un’altra scelta Capua: esiste un’aviosuperfice, l’aeroporto Oreste Salomone, dove già arrivano i G222 dell’Aeronautica mentre a poca distanza c’è il campo profughi ora in disarmo. Grazzanise. Oltre all’aeroporto - che è base del nono stormo dell’Aeronautica Militare, un gruppo elicotteristico che assicura il supporto aereo alle forze speciali sia per le fasi di spiegamento sia di ripiegamento nei teatri operativi nonché operazioni di soccorso e ricerca ed ora ospita un corposo nucleo di militari americani - c’è la disponibilità di beni confiscati che sono stati assegnati come proprietà del Comune. Si tratta di due aziende bufaline molto grandi confiscate a Francesco Schiavone e Vincenzo Apicella. Capua. Attigua alla caserma del Raggruppamento unità addestrative dell’Esercito c’è l’aeroporto «Oreste Salomone»: nel luglio 2008 l'aeroporto è stato dismesso dal ministero della Difesa in favore dell'Enac e nell'agosto del 2008 la pista è stata oggetto di prove di compatibilità in atterraggio e decollo da parte di un Lockheed Martin C-130J Super Hercules e di Alenia C-27J Spartan della 46ª Brigata Aerea di Pisa. Considerato che nell’area della caserma non ci sarebbe posto per le strutture del Cie, potrebbe essere utilizzato l'ex campo profughi. Ma per l'impiego delle strutture dell'ex Caps di via Grotte San Lazzaro, occorrerebbero lavori di ristrutturazione importanti considerato che gli immobili sono in totale stato di abbandono e di degrado. Tuttavia l’area è gestita dal ministero dell’Interno anche se è già stata acquisita dal Comune. San Nicola la Strada. Spesso tra le ipotesi si è fatta anche quella dell’l'area delle «casermette», l’ex caserma Brignole ai confini tra Caserta e San Nicola la Strada, cioè in piena area urbana e comunque lontana da un’aeroporto. (hanno collaborato Lucio Bernardo Fabio Mencocco e Giulio Sferragatta)


DI Vincenzo Ammaliato

L'istituzione di un centro per l'identificazione degli immigrati stranieri e per la loro espulsione dal territorio italiano in Campania, magari nel territorio del Comune di Grazzanise. Il ministro degli interni Roberto Maroni ci pensa già da tempo e pare che i tempi per la nascita del primo Cie campano siano ormai maturi. Di questo si è discusso oggi in parlamento durante il question time. E le prime reazioni da parte delle associazioni di volontariato che lavorano con gli immigrati e quelle dei parlamentari campani del partito democratico sono state tutte più che negative. «A quanto pare, ha sottolineato il deputato Americo Porfidia, durante i lavori parlamentari, il governo ha già individuato l'area esatta dove dovrebbe essere istituito il Cie campano. Evidentemente, come d'abitudine, polemizza il deputato, lo ha fatto senza coinvolgere né gli enti locali, né la cittadinanza». Subito dopo, il gruppo di deputati Campania del Pd (Stefano Graziano, Eugenio Mazzarella, Antonio Cuomo, Luigi Nicolais, Luisa Bossa, Salvatore Piccolo, Fulvio Bonavitacola, Costantino Boffa, Mario Pepe, Tino Iannuzzi e Pasquale Ciriello) ha preparato un documento congiunto col quale ha espresso tutto il proprio rammarico nei confronti della politica del questo governo in materia d'immigrazione clandestina, definita «frutto semplicemente d'ideologia». «Il governo, fanno sapere i deputati del Pd, continua a contrastare l'integrazione degli stranieri, ritenendo gli immigrati semplicemente un problema e non una risorsa». Non meno duro è stato il comunicato del forum antirazzista, nel quale si legge che «con l'idea dell'istituzione di un Cie in Campania, il governo continua la propaganda e la strumentazione del fenomeno migratorio. Così, hanno scritto i componenti del forum, si specula sul razzismo e sulle paure della gente». Appare decisamente in salita l'iniziativa del governo di aggiungere ai quattordici Cie già presenti nel resto d'Italia anche quello campano. Il ministro Maroni, però, sostegno lo potrebbe trovare proprio nel Comune Campano dove più alta è l'incidenza degli stranieri clandestini. A Castelvolturno, il primo cittadino, Antonio Scalzone, ha più volte fatto sapere che sarebbe ben disposto ad accogliere sul proprio territorio un Cie.