ARCIDIOCESI
DI CAPUA
Omelia in
memoria di S. Ecc. Mons. Luigi Diligenza
Deferenti saluti al Signor Cardinale
Agostino Vallini,
al Signore Cardinale Crescenzio Sepe,
agli Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi,
ai Presbiteri e ai Diaconi delle diverse Chiese Diocesane,
ai Religiosi e alle Religiose,
alle Autorità di Governo, Autorità civili e militari,
ai fedeli laici.
La nostra Chiesa di Capua vive con profonda sofferenza questo momento di
transito di S. Ecc. Mons. Luigi Diligenza, Arcivescovo di questa Chiesa dal 1978
al 1997. Mentre ringrazia il Signore di questo grande Dono, offerto alla nostra
Chiesa, benedice la sua santa memoria, ricordandolo sempre come provvido esempio
di Buon Pastore, fervoroso, appassionato e fortemente impegnato per il Regno di
Dio.
Il suo esempio, la sua grata memoria siano sempre vivi specie nei Presbiteri,
trovando in Lui il modello della vita presbiterale, ancora oggi valido in una
cultura per molti aspetti dissacrata e secolarizzata. È stato punto di
riferimento non solo per la nostra Chiesa di Capua, ma per la sua autorità
morale e spirituale, per la sua preparazione culturale, anche per tutta la
nostra Regione Ecclesiastica Campana.
Volendo ricordare il significato dell’essere Vescovo di una Chiesa, desidero
riprendere il tema, approfondendo con voi il Decreto dell’Ufficio Pastorale dei
Vescovi nella Chiesa del Concilio Vaticano II, quando afferma «che i vescovi,
posti dallo Spirito Santo, succedono al posto degli apostoli come pastori delle
anime e, insieme col sommo pontefice e sotto la sua autorità, hanno la missione
di perpetuare l’opera di Cristo, pastore eterno. Infatti Cristo diede agli
apostoli e ai loro successori il mandato e il potere di ammaestrare tutte le
genti, di santificare gli uomini nella verità e di pascerli. Perciò i vescovi,
per virtù dello Spirito Santo, che loro è stato dato, sono divenuti i veri e
autentici maestri della fede, i pontefici e i pastori» (CD, 2).
Il Vescovo è il maestro che ha autorità e conoscenza della Parola di Dio,
giudica, sorregge, illumina con l’esempio e la parola il cammino di fedeltà a
Cristo nella Chiesa. Essere Vescovo è guidare come il Buon Pastore che guida il
suo gregge verso pascoli salutari. L’attività evangelizzatrice del Vescovo,
mirante a condurre gli uomini alla fede e ad irrobustirli in essa, costituisce
una manifestazione preminente della sua paternità. Egli perciò può ripetere con
Paolo: “Potreste avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti
padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il Vangelo”
(1Cor 4, 15). Proprio per questa dinamica generatrice di vita nuova secondo lo
Spirito, il ministero episcopale si mostra nel mondo come segno di speranza per
i popoli, per ogni uomo» (PG, 26).
«Ogni Vescovo mentre esercita il ministero della santificazione (munus
sanctificandi) attua ciò a cui mira il ministero dell’insegnamento (munus
docendi) e, insieme, attinge la grazia per il ministero di governo (munus
regendi) modellando i suoi atteggiamenti ad immagine di Cristo Sommo Sacerdote,
in modo che tutto sia ordinato all’edificazione della Chiesa e alla gloria della
Trinità Santa» (PG, 32).
Il Vescovo è principalmente Buon Pastore sul modello di Cristo. Gesù ha detto di
sé: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore…Io
sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come
il Padre conosce me e io conosco il Padre, e offro la vita per le pecore. E ho
altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre;
ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” (Gv
10, 11ss).
Desideriamo, per quanto detto, ringraziare il Signore per i validi esempi di
vita episcopale di S. Ecc. Luigi Diligenza. Egli è stato un maestro di vita
interiore e di educazione alla fede di tanti che sono cresciuti nella conoscenza
della Parola di Dio, annunciata, vissuta e testimoniata con il magistero
continuo nella predicazione, nella catechesi, nella formazione delle coscienze,
nella guida saggia ed intelligente dei Presbiteri e del Popolo di Dio.
Devotamente ed intimamente legato alla Divina Eucaristia, alla Celebrazione
della S. Messa vissuta come la prima, l’ultima, l’unica, salendo verso l’altare
del Signore, al Dio che rallegra ogni giovinezza.
Guida prudente nella fedeltà al Vangelo e al Magistero della Chiesa ha guidato i
Sacerdoti verso un impegno pastorale nell’unità e nella comunione ecclesiale tra
i Presbiteri e il suo Pastore. Sicuramente la sua incessante preghiera mariana,
quella del Rosario alla Madonna di Pompei lo ha guidato nelle tante situazioni
umane ed ecclesiali, trovando in Maria il sostegno e la fortezza nelle
difficoltà.
Egli è nato ad Arzano il 10 febbraio del 1921, nella Chiesa napoletana. Si era
laureato in Sacra Teologia, conseguendo la specializzazione in Storia della
Chiesa. In seguito conseguirà anche il Diploma in Paleografia ed Archivistica. È
stato nel 1955 Parroco della Comunità Parrocchiale di S. Agrippino in Arzano,
dove si era impegnato con entusiasmo giovanile per le attività di formazione,
realizzando la fondazione del Centro Tecnico Professionale per l’Addestramento
giovanile. Tra il 1966 e il 1978 diversi sono stati i ruoli da lui ricoperti:
Delegato Arcivescovile dell’Azione Cattolica Italiana, Rettore del Seminario
Maggiore di Capodimonte, dove ha guidato tanti seminaristi, divenuti poi
Presbiteri, con la parola, l’esempio, la disciplina interiore. Tanti suoi ex
alunni ricoprono incarichi di grande responsabilità nella Chiesa e nella società
civile. È stato Docente di Storia presso il Liceo Arcivescovile e Docente di
Storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia
Meridionale, Sez. San Tommaso. Il 23 aprile del 1978 è consacrato Arcivescovo di
Capua. Numerosissime, durante il suo episcopato le iniziative e le realizzazioni
che lo hanno visto impegnato. Fra tutte emerge la Visita Pastorale del Sommo
Pontefice Giovanni Paolo II, oggi Beato, alla Arcidiocesi il 24 maggio 1992, nel
XVI Centenario del Concilio Plenario Capuano del 392, che ebbe come argomento la
Verginità perpetua e la divina Maternità di Maria. Durante il suo episcopato ha
scritto 30 Lettere Pastorali, ha indetto 7 Convegni Ecclesiali, il 31° Sinodo
Diocesano. Nella Introduzione al Sinodo così S. Ecc. Mons. Luigi Diligenza si
esprimeva: «La coscienza della sua preziosa memoria ha sempre spinto la Chiesa
di Capua a guardare avanti con fiducia, ad aprirsi alla novità dello Spirito per
vivere nell’oggi della sua storia la fedeltà al Vangelo. In maniera
particolarissima negli ultimi anni essa ha guardato con entusiasmo all’evento
del Concilio Vaticano II e si è incamminata con viva speranza nei sentieri di
questa grande “primavera” ecclesiale. Per conformarsi all’ecclesiologia di
comunione e di ministerialità del Concilio essa ha impegnato tutta la sua vita e
tutte le sue risorse, scuotendo con audacia gli animi, ma imparando a vivere
l’attesa paziente e fiduciosa dei percorsi di maturazione umana ed evangelica».
In questa prospettiva ha guidato verso il Documento Finale il Sinodo nella forte
esperienza di rinnovamento nella fedeltà al Vangelo.
Nel campo della formazione laicale alla cultura teologica e all’impegno
ministeriale nella Chiesa ha dato inizio all’Istituto Superiore di Scienze
Religiose in Capua, contribuendo al rinnovamento della coscienza individuale e
sociale, per una prospettiva di maggiore impegno dei laici nella vita culturale.
A favore degli Immigrati, mediante l’apporto della Caritas, accogliendo il Dono
alla Diocesi dello Stabile offerto dalla N. D. Adele Fernandes, ha iniziato
l’impegno a favore degli ultimi sulla Domiziana.
Nell’Aprile del 1997 il Papa accolse la rinuncia al governo pastorale della
Diocesi per raggiunti limiti di età.
Siamo grati al Signore e alla Santa Madre Chiesa per questo Dono e gli chiediamo
ancora di ricordarsi di tutti noi, davanti al Signore e di pregare perché la
Chiesa di Capua sia sempre, come dice l’Apocalisse, pronta come una sposa adorna
per il suo sposo.
“Udii allora una voce potente che usciva dal trono: ecco la dimora di Dio con
gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il
“Dio-con-loro”. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi, non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate”. E Colui
che sedeva sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”.
Riposi in Pace, nostro fratello e Padre Luigi, prega per noi. Amen.
Capua, 27 maggio 2011
† Bruno Schettino
Arcivescovo