REGOLARIZZAZIONE: IL SOGNO DI MONS. SCHETTINO


Editoriale di Kairosnews del 7 OTTOBRE 2012

Mentre la CGIL emiliana chiede una proroga, la Lega Nord invoca “controlli a tappeto” per tutti gli imprenditori che hanno lavoratori immigrati a nero. Le polemiche  sembrano l’unico effetto della strana sanatoria iniziata il 15 settembre scorso e che si concluderà il 15 ottobre. Sono, infatti,  ancora molto poche le domande di regolarizzazione giunte agli sportelli unici delle Prefetture, a quasi due settimane dall’avvio del procedimento di emersione dei rapporti di lavoro irregolare, previsto dal Decreto Legislativo 109 del 16 luglio 2012. A Caserta sono state protocollate appena 394 richieste a fronte delle 2766 di Napoli e delle 697 di Salerno. La Prefettura ipotizza che il numero delle domande di emersione alla data del 15 ottobre sarà di poco superiore alle 1200. Sembrerebbe, dunque, che nella nostra provincia gli immigrati siano quasi tutti in regola e le aziende assumano sempre e solo lavoratori a contratto. Vengono sbugiardate le statistiche che parlano di circa 18.000 irregolari di cui una buona parte sfruttarti, senza diritti e tutele, nell’edilizia e nell’agricoltura. Tutta propaganda ideologica! Anche i 10.000 clandestini che vivono a Castel Volturno sono solo un mito. La Domiziana, sempre dipinta come un sobborgo di Nairobi o di Johannesburg, è invece una moderna città cosmopolita, dove vivono solo danarosi turisti dell’est Europa e ricchi afroamericani, forse nipoti dei dipendenti della ex base Nato.  Le ansie di Mons. Schettino per i suoi poveri figlioli africani, senza affetti e senza permesso di soggiorno, erano solo frutto di fantasia. Altro che fantasia, avrebbe detto Totò! La verità è che le leggi italiane sono sempre fatte a misura di quel paese ideale che piace vedere i politici e non di quello reale che vedono invece i veri operatori di giustizia. Era chiaro sin dal principio che questa sanatoria esosa e cavillosa sarebbe stata un flop, come avevamo preannunciato in questo giornale riportando le sagge critiche dell’ASGI. Eppure proprio al Ministro Riccardi, in visita al Centro Fernandes nel novembre del 2011, Mons. Schettino aveva chiesto un impegno per una sanatoria più semplice e generale che ridonasse dignità e speranza ad una massa di poveri ragazzi immigrati già afflitti quotidianamente dal problema della sopravvivenza. Il suo sogno era di poterli vederli tutti con quel sospirato “pezzo di carta” in mano.  Sicuramente tra le ultime pene che appesantivano il suo fragile cuore vi era quella di non poterli aiutare in questa difficile corsa alla regolarizzazione.  Ora che è nel mondo dove non ci sono frontiere, né carte da bollo il suo cuore può riposare in pace.