Immigrazione, Maroni in Ghana: bloccare le partenze
Da immigrazione .it
Contrastare là dove partono i flussi di immigrazione illegale verso l’Italia
Contrastare là dove partono i flussi di immigrazione illegale verso l’Italia.
Nell’Africa Sub-Sahariana quindi, nel cuore del continente nero. E’ l’obiettivo
di una serie di viaggi che il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha in
agenda. Il primo, oggi, l’ha portato in Ghana. Domani sarà la volta del Niger.
«Abbiamo – ha spiegato Maroni – accordi bilaterali ottimi con i paesi
mediterranei dell’Africa, nella fascia che va dal Marocco all’Egitto. Ma si
tratta spesso – ha sottolineato – di paesi di transito degli flussi clandestini
che in realtà originano dagli stati a sud del Sahara. Ecco perché ora, in attesa
che l’Europa batta un colpo, vogliamo allargare a quell’area la fascia di
sicurezza non solo per quanto riguarda l’immigrazione, ma anche per il contrasto
al terrorismo e al traffico di droga».
In proposito, ha aggiunto Maroni, «bisogna considerare che il Ghana è diventato
uno snodo fondamentale per il traffico di droga verso l’Europa». ù
Nel corso della sua visita ad Accra, la prima di un ministro dell’Interno
italiano, Maroni è stato accompagnato dal capo della polizia, prefetto Antonio
Manganelli, che ha firmato un accordo tecnico in materia di contrasto
all’immigrazione illegale.
Nel colloquio con il suo collega Cletus Awoka il titolare del Viminale ha
proposto un accordo di collaborazione bilaterale sulla sicurezza e l’adesione
del paese africano alla convenzione Onu di Palermo sulla criminalità organizzata
transnazionale.
Il ministro ha quindi sottolineato l’importanza della collaborazione con Accra,
ricordando che «erano ghanesi tre dei sei africani uccisi nell’ottobre del 2008
a Castelvolturno, mentre gli incidenti del mese scorso a Rosarno, hanno
coinvolto 40 cittadini del Ghana».
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha convocato per mercoledì al Viminale
alcuni esperti ed esponenti del mondo islamico per avere pareri e proposte.
«Non è – ha sottolineato Maroni – la consulta per l’Islam italiano creata
dall’ex ministro Giuseppe Pisanu e mantenuta dal mio predecessore Giuliano
Amato. Quella era un organismo che pretendeva di rappresentare il mondo islamico
che in realtà non ha rappresentanti ufficiali. Io – ha spiegato – convoco
semplicemente persone che conoscono quel mondo, hanno un atteggiamento positivo,
sono ben integrati e possono fornire idee e proposte. Si tratta quindi di un
Consiglio che discute con me di vari temi».
Tra gli invitati – ha rilevato il ministro -, «non ci sarà Ucoii che considero
non avere quell’atteggiamento positivo di cui parlavo prima e non ci saranno
neanche politici come Suad Sbai. Il primo punto che discuteremo domani – ha
concluso – sarà l’accordo di integrazione per il cosiddetto permesso di
soggiorno a punti. Sentirò come la pensano loro».