DA STRANIERINCAMPANIA.IT
“Il brano riassume in parole
semplici e incisive tutte le campagne di Amnesty International… Racconta la fuga
di chi spera di salvarsi da persecuzione e sofferenza attraversando il
Mediterraneo a bordo di un’imbarcazione precaria. È la vita vera di giovani
cittadini africani che cercano umanità e protezione e trovano spesso razzismo e
propaganda”. Con questa motivazione Fiorella Mannoia ha vinto il Premio Amnesty
Italia 2012, con la canzone “Non è un film”, e riceverà questo premio durante la
serata finale del Festival Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty, il 22
luglio prossimo, a Rosolina Mare (Rovigo).
Dal 2003 la sezione italiana di Amnesty International e
l’Associazione culturale Voci per la Libertà organizzano un festival musicale
basato sul tema dei Diritti Umani. Il testo della canzone “Non è un film”, è
nato dalla collaborazione fra il rapper italiano Frankie HI-NRG e la cantante
italiana. Il motivo che ha portato Fiorella Mannoia a scrivere questa bella
canzone è che l’immigrazione è diventata un fenomeno molto importante in “un
momento storico molto delicato, in cui una parte del paese, non tutto per
fortuna, si lascia influenzare dal terrorismo delle parole (non meno pericoloso
del terrorismo delle armi) di una parte della politica che per meri fini di
propaganda elettorale usa gli immigrati per diffondere l'antico germe dell'odio
razziale”. Il testo della canzone spiega inoltre le cause delle ricchezza del
mondo occidentale che dipendono dal modo in cui i grandi paesi sfruttano le
risorse dei paesi poveri, nel sud del mondo, e lasciano i popoli dell’Africa in
povertà ed in guerra fra loro per quelle poche risorse, cibo e acqua che
rimangono. La cantante italiana critica con forza i politici italiani, perché
loro non si interessano dei problemi degli immigrati e dei popoli più poveri al
mondo. Il testo della canzone ha un significato molto forte. Il brano racconta
la fuga di tanti africani dai loro paesi a causa della guerra o della povertà.
Però la fuga verso l’Occidente più ricco è piena di pericoli, a volte mortali.
La canzone racconta la vita “vera” di giovani cittadini africani che cercano
umanità e protezione, e che trovano la morte durante il viaggio in nave verso
l’Italia. Chi sopravvive al viaggio incontra gente indifferente al loro dolore,
e razzista. Attraverso il testo e la musica la cantante italiana vuole far
capire alle persone più fortunate e più ricche, ma anche più sensibili, che le
persone morte o costrette a vivere in solitudine o in schiavitù, le donne
costrette a prostituirsi per vivere insieme ai loro figli, che tutto questo
dolore non è un invenzione, non è una fiction, “non è un film”. Scegli da che
parte stare ….