14/08/2006 |
DA MILANO A CASTELVOLTURNO, L’ESPERIENZA DI TRENTA GIOVANI |
Scout al Fernandes: noi qui, come stranieri in patria |
GIAMMICHELE ABBATE Castelvolturno. È un mondo di fiabe che si animano, quello descritto dagli scout dell’Agesci di Milano ai bambini di colore del litorale domizio al Centro Fernandes, diretto da Antonio Casale. Non è la prima volta che gli scout giungono al Fernandes (sempre più luogo di esperienza e di formazione) per immergersi in problematiche complesse e stimolanti. Da alcuni giorni è un succedersi di gruppi, che giungono a Castelvolturno per guardare il mondo con occhi diversi. «Durante l’anno - spiega Giacomo, uno dei capi - abbiamo avviato un discorso sulla legalità. Ora siamo qui per vivere un’esperienza forte sul tema». Una trentina i giovani presenti al Centro, tra i 17 e i 20 anni. «Abbiamo incontrato - spiega Samantha - l’arcivescovo Schettino e il senatore Diana che ci ha raccontato il lavoro all’antimafia. Abbiamo l’impressione che questa zona sia piena di problemi e che vi siano poche infrastrutture». I ragazzi hanno effettuato un giro nell’hinterland aversano, sulle orme di don Giuseppe Diana, assieme alla pattuglia dell’Agesci campana «Pace, non violenza e solidarietà». Oltre al gruppo milanese, al Centro sono presenti anche 25 scout di Valenzano (Ba) che hanno incontrato l’assessore del Comune rivierasco, Salvatore Raimondo, per capire i risvolti economici dell’area, oltre al sindaco Nuzzo e al suo vice Marcello, mentre è in arrivo un altro gruppo da Tripuzzi (Lecce). Al Centro vi sono loro: 15 bambini di colore che d’estate hanno tanto tempo libero da spendere. Così vengono al Fernandes, dove hanno una piscina a disposizione e giocano. Il tema è «Animali in fuga dallo zoo», con fiabe, rappresentazioni, giochi e danze. «Qui mi sembra - dice Samantha - di essere straniera nel mio Paese. È una bella esperienza». |