Immigrazione, la Cei
lancia un Osservatorio
Un invito perchč la Chiesa italiana arrivi presto a "dotarsi di un osservatorio
nazionale specializzato per monitorare" il fenomeno dell'immigrazone.
Č questo il suggerimento dei vescovi italiani riguardante il tema dei migranti
contenuto nel comunicato finale della 59° Assemblea della Cei. In esso i presuli
chiedono inoltre alle parrocchie di "diventare luogo di integrazione sociale".
In materia di immigrazione, secondo la Cei "una risposta dettata dalle sole
esigenze di ordine pubblico - che č comunque necessario garantire in un corretto
rapporto tra diritti e doveri - risulta insufficiente, se non ci si interroga
sulle cause profonde di un simile fenomeno".
Due le "azioni convergenti" e "irrinunciabili" per arrivare ad una vera
"integrazione sociale": la prima - annotano i presuli italiani - consiste
"nell'impedire che i figli di Paesi poveri siano costretti ad abbandonare la
loro terra, a costo di pericoli gravissimi, pur di trovare una speranza di
vita". Per fare questo č indispensabile la ripresa e l'incremento di "politiche
di aiuto verso i Paesi maggiormente svantaggiati".
La seconda risposta, secondo il comunicato della Conferenza episcopale, sta nel
"favorire l'effettiva integrazione di quanti giungono dall'estero, evitando il
formarsi di gruppi chiusi e preparando 'patti di cittadinanzą che trasformino
questa drammatica emergenza in un'opportunitą per tutti".
I vescovi mettono in guardia dal pensare a soluzioni miracolistiche: costruire
"una societą multietnica, multiculturale e multireligiosa" sarebbe un'operazione
"retorica se non si accompagnasse con la cura di educare a questa nuova
condizione".
Nel loro documento i presuli si occupano anche della crisi economica in atto e
invitano a tener presente che "i costi del difficile momento presente ricadono
in misura prevalente sulle fasce pił deboli della popolazione".
Per questo esiste "l'esigenza di avviare una prossimitą ancora pił concreta al
mondo del lavoro, non limitandosi a riproporre modelli del passato".
Nell'occasione viene ricordata la Colletta nazionale del 31 maggio scorso in
favore del "Prestito della speranza", che i vescovi giudicano di "indubbio
valore pedagogico" e ah rappresentato un "indice di spiccata sensibilitą che non
deve spegnersi"
IInfine, nel messaggio la Cei ricorda il dramma del terremoto in Abruzzo che "ha
suscitato una corale reazione di solidarietą".