Richieste inoltrate attraverso le Poste: a che punto siamo?
 

 

241) richieste inoltrate attraverso le poste: a che punto siamo?

 

roma (Migranti-press) - Il ministero dell'Interno e Poste italiane stanno cercando di correggere il nuovo sistema di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno: ecco i primi risultati emersi da due incontri che si sono svolti al Viminale il 4 e 7 maggio scorsi. A fronte di 560.000 domande presentate (dato aggiornato al 3 maggio), i permessi di soggiorno elettronici in lavorazione a tutt'oggi sono appena 34.381. Di questi meno di 10.000 sarebbero consegnabili, mentre altri 13.000 sono stati inviati alle questure: ovvero il 2,3 % circa del totale. É giusto considerare che, nel totale delle domande, ci sono anche quelle presentate fino al 31 dicembre dai nuovi cittadini dell'Unione Europea (romeni e bulgari) che dal 1 gennaio 2007 non hanno più necessità di richiedere la carta di soggiorno; tuttavia questa presenza incide sul totale solo per il 12%. Perciò, anche volendo depurare dalle 560.000 domande giacenti l'incidenza dei cittadini comunitari, il numero resta alto rispetto a quello delle domande concretamente lavorate, cioè prossime al rilascio del permesso di soggiorno elettronico. Il numero di pratiche anomale (che secondo una prima stima a febbraio era intorno al 65%) ora si attesta intorno al 45% del totale. In altre parole, non è che le domande presentate “si siano sistemate da sole” ma verosimilmente Poste e ministero hanno applicato criteri di verifica più elastici, più rispondenti alla normativa.

La percentuale di domande transitate attraverso gli enti di patronato (delle organizzazioni sindacali ma anche datoriali), trattate con il sistema di pre-caricamento ammonta circa al 34%. La convocazione in questura avviene una volta arrivata la pratica. La lavorazione prosegue eventualmente con la richiesta di documentazione mancante e poi con la cosiddetta “decretazione”, cioè il rilascio del permesso o il suo rifiuto. Da pochi giorni gli interessati, utilizzando la propria password e il proprio codice, possono accedere al portale www.portaleimmigrazione.it e verificare i documenti mancanti, se la pratica è giunta ad uno stadio di lavorazione tale da consentirlo. Ma nel portale non si dà indicazione su come inoltrare i documenti. Informalmente, sia il ministero dell'Interno che le questure dicono che i documenti non dovranno essere spediti per posta, ma consegnati direttamente alla questura, o il giorno della convocazione o addirittura prima. La domanda va aggiornata se, durante l'attesa per la sua definizione, le condizioni del richiedente cambiano. Esempio: un lavoratore chiede un permesso per attesa occupazione ma nel frattempo trova lavoro. É un fatto molto importante, perché chi chiede un permesso per attesa occupazione lo riceverà al massimo per sei mesi, quindi quando lo riceve dovrà immediatamente chiederne un ulteriore rinnovo. Perciò il buonsenso sarebbe consentire di integrare la domanda chiedendo che venga presa in considerazione, se c'è una documentata occupazione regolare, per il rilascio di un permesso di soggiorno per lavoro. La documentazione necessaria dovrebbe essere possibile presentarla direttamente alla questura, perché non esiste una procedura postale per l'integrazione della domanda. (Melting pot