Il ministro Fioroni avverte il sindaco di Milano: o si
revoca l'ordinanza
o fra dieci giorni verranno sospesi i contributi statali al
Comune
Asili vietati ai figli dei
clandestini
Ultimatum del governo alla Moratti
Il sindaco di Milano
Letizia Moratti
ROMA - L'iscrizione alla scuola dell'infanzia deve essere
garantita a tutti i bambini, anche ai figli di extracomunitari
privi di permesso di soggiorno. Il ministro della Pubblica
istruzione, Giuseppe Fioroni, ha quindi diffidato il sindaco di
Milano Letizia Moratti che aveva deciso di
vietare l'iscrizione ai figli dei clandestini. Il
comune di Milano ha ora 10 giorni di tempo per ripristinare le
regole sull'iscrizione alle scuole dell'infanzia dei bimbi
extracomunitari. In caso contrario, l'Ufficio scolastico
regionale sospenderà la parità concessa e l'erogazione di ogni
contributo statale.
Il direttore scolastico regionale per la Lombardia, Anna Maria
Dominici, d'intesa con il ministro della Pubblica istruzione, ha
diffidato il Comune di Milano anche, in base ai vincoli della
legge sulla parità, a garantire il diritto all'iscrizione a
tutti i bambini in qualsiasi condizione si trovino, compresa la
situazione di morosità delle famiglie per i pagamenti
scolastici. Il Comune di Milano, in quanto ente gestore di
scuole non statali paritarie - spiega il ministero - è, infatti,
tenuto a rispettare gli ordinamenti del sistema nazionale di
istruzione e i provvedimenti vigenti anche in materia di
iscrizione degli alunni.
La storia ha inizio poco prima di Natale, quando, con una
circolare, il Comune di Milano vieta l'iscrizione alla scuola
dell'infanzia ai figli di migranti irregolari. Decisione
contestata immediatamente da più parti e oggi, con la
diffida al primo cittadino del capoluogo lombardo, arriva la
risposta del ministero della Pubblica istruzione.
Il diritto all'istruzione "è uno dei diritti fondamentali
dell'uomo. Impedirne la fruizione significa ledere la dignità
della persona umana" ha ricordato il ministro Fioroni. "Non
possono esistere deroghe a questa fruizione" ha aggiunto, "né
per le colpe dei padri né per lo stato di povertà. L'intero
assetto legislativo, fino a oggi e a prescindere dai colori
politici dei governi, non ha mai messo in discussione il fatto
che un bambino che vive sul nostro territorio abbia diritto a
essere istruito e curato e questo" ha concluso Fioroni,
"indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche della
famiglia".
Il provvedimento del ministero prescrive inoltre che nelle
scuole dell'infanzia potranno essere accolti solo i bambini che
compiranno 3 anni entro il 31 dicembre 2008, o al massimo entro
il 31 gennaio 2009 in presenza di disponibilità di posti.
Peraltro, i bambini che compiranno i 3 anni dopo tali date, e
che il Comune avrebbe voluto iscrivere, potranno essere accolti
nelle nuove e numerose sezioni primavera per le quali il Comune
di Milano ha già avuto autorizzazioni e risorse dal ministero.
(
9 gennaio 2008)