DAL MATTINO DEL 28/04/2009
VINCENZO AMMALIATO Ha meditato tutto il fine settimana. E ieri mattina,
Francesco Nuzzo, il sindaco di Castelvolturno, si è recato al municipio di buon
ora per scrivere di suo pugno le due cartelle con le quali ha formalizzato le
dimissioni da primo cittadino della cittadina costiera e le relative motivazioni
che lo hanno spinto a questa decisione. Prima di lasciare la casa comunale ha
presentato la missiva al segretario generale preannunciando un libro-dossier.
«Rassegno le dimissioni - ha scritto Nuzzo - in quanto la mia azione
amministrativa non è sorretta da una maggioranza consapevole dei gravi problemi
del territorio. Proprio nel momento in cui, ha aggiunto, eravamo vicini al
traguardo di importanti provvedimenti che avrebbero cambiato il destino di
questa martoriata città, fra cui il piano spiaggia, il piano commercio e il Puc».
L'ennesima crisi di maggioranza a Castelvolturno si era aperta venti giorni fa,
quando Francesco Nuzzo, per accondiscendere ad una precisa richiesta di quattro
dei suoi consiglieri, dovette accettare suo malgrado le dimissioni del
vicesindaco e assessore al bilancio, Lorenzo Marcello. Gli stessi consiglieri,
una settimana dopo, da indipendenti fecero sapere di essere confluiti nell'Udc
(partito che alle precedenti consultazioni amministrative faceva parte dello
schieramento di centrodestra, avverso a quello che portò Nuzzo sullo scranno più
alto dell'assise cittadina). Appena sei giorni fa, poi, la maggioranza ha perso
un nuovo tassello, con le dimissioni del consigliere indipendente Rita Di Giunta
che, nonostante fosse stata eletta nelle fila di Forza Italia, ha sempre
sostenuto l'amministrazione Nuzzo. Il sindaco Magistrato scrive di «interessi
personali interposti a quelli collettivi da parte di alcuni consiglieri di
maggioranza». Ma nel pomeriggio di ieri è andato anche oltre. Francesco Nuzzo ha
dichiarato di avere il sospetto che alcuni comportamenti possano essere il
risultato di un preciso piano di destabilizzazione ideato dalla criminalità
organizzata. «Chi sul territorio trae maggiore interesse dalla mancata
approvazione dei piani normativi se non la camorra e i suoi uomini», ha
denunciato il sindaco dimissionario. Domani pomeriggio è previsto il consiglio
comunale. Francesco Nuzzo ha fatto sapere che non sarà presente ma ha lasciato
una porta aperta alla possibilità di un ritiro delle dimissioni. «Mi rendo conto
che il momento è estremamente delicato per Castelvolturno e per tutti i suoi
cittadini, ha sottolineato. E se le istituzioni governative mi chiederanno di
restare in sella fino all'approvazione dei piani normativi, probabilmente
accetterò. Ma sarà un governo - ha precisato - a tempo e finalizzato a
determinati obiettivi, per l'approvazione dei quali non escluderei l'appoggio
anche dei consiglieri di minoranza»: torna, quindi, la possibilità di creare un
governo cittadino dalle larghe intese, come già proposto da Nuzzo la scorsa
settimana. «Mi sento un uomo solo, ha detto Nuzzo, ma quando si tratta di
combattere il malaffare e la camorra non mi tiro mai indietro». «Il Pd non può
attendere la pubblicazione del libro dossier che il giudice promette di
approntare e quindi faccia - invoca Alfonso Caprio, coordinatore del partito
locale - fin da ora i nomi dei ricattatori e di quanti gli hanno chiesto favori
personali». Sul versante della legalità il Pd, ricorda Caprio, «è da sempre in
prima linea contro la camorra e il malaffare». Solidale da Caserta il segretario
provinciale Enzo Iodice, che, insieme a Bassolino e Marciano, invita Nuzzo «ad
andare avanti», nella consapevolezza come, in un territorio dove le
organizzazioni criminali sono sempre pronte a infilarsi negli spiragli che le
amministrazioni lasciano aperti, «nessuno meglio del sindaco, che è anche
magistrato, può contrastare tali manovre, micidiali per il futuro dei quei
territori».