“NOI NON SIAMO DIVERSI”
CONCORSO PER I RAGAZZI DELLE PARROCCHIE E GRUPPI ECCLESIALI
In occasione della celebrazione della Giornata, L’ufficio Migrantes propone la II edizione di un Concorso per giovani e ragazzi su temi della convivenza con i migranti. E’ un modo simpatico e coinvolgente per far riflettere i ragazzi sul significato di questa importante sfida dei nostri tempi.
La premiazione si svolgerà in modo solenne e pubblico nel corso della celebrazione diocesana della Giornata che si terrà Domenica 14 gennaio 2018 presso la parrocchia di S. Elpidio in Casapulla.
Il tema scelto quest’anno è “NOI (NON) SIAMO DIVERSI”.
Lo slogan rappresenta la sintesi semplice ed efficace di una “contraddizione” che molti ragazzi immigrati vivono in Italia. Essi sembrano dire ogni giorno: “NOI NON SIAMO DIVERSI”. Non lo gridano a parole, ma nel quotidiano, con il loro comportamento e la loro voglia di sentirsi uguali agli altri e vivere insieme le avventure e i sogni tipiche di ogni ragazzo. Forse nelle nostre comunità questo fenomeno non è ancora molto presente, ma lo è invece sempre di più nella scuola. Occorre dunque preparare i nostri ragazzi ad aprirsi a questa nuova realtà con gli occhi della fede e di una giusta coscienza civile. Il recente dibattito sullo Ius Soli o Ius Culturae sta dimostrando quante chiusure e pregiudizi ancora ci siano nei confronti dei migranti. Atteggiamenti che danneggiano soprattutto i minori, i quali, soprattutto se nati in Italia, non capiscono bene perché dovrebbero essere discriminati e quali sarebbero le loro colpe.
Per questo motivo il modo migliore per abbattere muri e pregiudizi è sentire direttamente il parere dei ragazzi attraverso la loro esperienza e la loro sensibilità artistica. La realtà che essi vivono a scuola o in comunità, infatti, è cosa ben diversa dalla rappresentazione che ne fanno i mass media influenzati dalle strumentalizzazioni del dibattito politico o dalla ricerca del sensazionalismo.
Al di la di tutto questo frastuono il nostro riferimento restano le parole del Papa: “L’integrazione non è «un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il “segreto”, ad aprirsi a lui per accoglierne gli aspetti validi e contribuire così ad una maggior conoscenza reciproca. È un processo prolungato che mira a formare società e culture, rendendole sempre più riflesso dei multiformi doni di Dio agli uomini» (dal Messaggio per La 104° Giornata Mondiale del Migrante e rifugiato).