Nel messaggio per la Quaresima Benedetto XVI riafferma
che la redistribuzione delle ricchezze è un dovere morale

Il Papa: "La proprietà
non è un diritto assoluto"

 
CITTA' DEL VATICANO - La proprietà delle ricchezze, secondo l'insegnamento evangelico, non è un diritto assoluto. Lo ricorda il Papa nel messaggio per la Quaresima, che riafferma come la ridistribuzione delle risorse sia un dovere morale sia al livello degli Stati, sia nella vita di ciascuno, attraverso l'elemosina. "Non siamo proprietari - scrive Benedetto XVI - bensì amministratori dei beni che possediamo: essi quindi non vanno considerati come esclusiva proprietà, ma come mezzi attraverso i quali il Signore chiama ciascuno di noi a farsi tramite della sua provvidenza verso il prossimo".

In proposito, il Pontefice cita il Catechismo della Chiesa Cattolica, secondo il quale "i beni materiali rivestono una valenza sociale, secondo il principio della loro destinazione universale".

"Ogni anno - spiega - la Quaresima ci offre una provvidenziale occasione per approfondire il senso e il valore del nostro essere cristiani, e ci stimola a riscoprire la misericordia di Dio perché diventiamo, a nostra volta, più misericordiosi verso i fratelli". E la Chiesa "si preoccupa di proporre alcuni specifici impegni che accompagnino concretamente i fedeli in questo processo di rinnovamento interiore: essi sono la preghiera, il digiuno e l'elemosina", una pratica, quest'ultima, che rappresenta un modo concreto di venire in aiuto a chi è nel bisogno e, al tempo stesso, un esercizio ascetico per liberarsi dall'attaccamento ai beni terreni".

(29 gennaio 2008)