Castel Volturno, ecco la Pontida del Sud
Una leghista la più votata dopo Berlusconi
Il boom della Santagati e del Carroccio, che sfiora il 9% : «Appoggiamo la Lega perché ci ha mandato l’esercito»

DAL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 18-06-2009


CASTEL VOLTURNO — «Abbiamo vota­to Lega perché Maroni ha inviato l’esercito dopo la strage di San Gennaro. È stato l’unico politico ad aver risposto alle nostre esigenze». Nei volti giovani, pieni e ab­bronzati di due sorelle castellane, Anasta­sia e Aurora Petrella, c’è l’onda di piena del Carroccio nel Mezzogiorno. Oltre la Pa­dania ci sono l’Emilia, la Romagna, la To­scana, le Marche e perfino l’Abruzzo, l’Um­bria e il Lazio. Un trend in ascesa consoli­dato alle ultime Europee. Ma mai a pensa­re che la Lega sfondasse in Campania, pre­cisamente a Castel Volturno.

Siamo nella Pontida del Sud. Dove l’or­goglio terrone prevale sulla vergogna di vi­vere in una terra bellissima e offesa. Dove si è sfondato il muro dei pregiudizi a suon di 532 preferenze date al Carroccio. L’8,43 per cento dei cittadini di Castel Volturno ha deciso, il 6 e 7 giugno scorsi, di appun­tare una stelletta sull’armatura del guerrie­ro Alberto da Giussano, del lùmbard per eccellenza. Facendo arrivare seconda, do­po Silvio Berlusconi, l’eurocandidata leghi­sta Carmela Santagati, da Scilla.

Tanto per rendersi conto della portata dell’evento, nel paese domitio, ammini­­strato dal sindaco magistrato di centrosini­stra Francesco Nuzzo, il Pdl ha fatto incet­ta racimolando il 54,8 per cento delle prefe­renze pari a 3458 voti, di cui 1184 destinati al premier. Enzo Rivellini, che pur ha por­tato acqua al mulino del centrodestra, ne ha presi 387. Il Partito democratico si è fer­mato a quota 13,4 per cento, in termini as­soluti 848 voti. Le migliori performance democratiche sono state di Andrea Cozzoli­no (155 preferenze) e Andrea Losco (117 voti). L’Udc è arrivato al 10,8 per cento, vuol dire 684 voti, di cui solo 84 a Ciriaco De Mita. A questo punto ci si aspetterebbe di trovare, a pochi voti di scarto, i dipietri­sti o i comunisti divisi. No, Castel Voltur­no ha voluto premiare Carmela Santagati a cui sono andati 466 voti (9 ne ha presi pu­re il capolista Umberto Bossi).

Un record asso­luto. Costruito in soli cinque giorni di cam­pagna elettorale. E gra­zie a un gruppo di ven­tenni che due anni fa ha fondato un movi­mento politico, Libera­mente, con sede nel centro storico e sezio­ne in periferia. Aurora Petrella è la presiden­te. La sorella Anastasia la portavoce. La sede, alle spalle del Munici­pio, è intitolata allo zio, vigilante ucciso dalla camorra. «Dopo un anno di attività — spiega Anastasia — hanno aderito al no­stro partito due consi­glieri comunali. Uno dell’Udc Ferdinando Letizia, l’altro indipen­dente di sinistra Flavio Iovene. Con entrambi, insieme, abbiamo scel­to la Lega. Il motivo? Volevamo misurarci in vista delle amministra­tive dell’anno prossi­mo e abbiamo aderito poi ad un’idea di con­cretezza che non abbia­mo visto in nessun al­tro. L’invio dell’esercito in paese da parte del ministro Maroni ci ha convinti definiti­vamente».

Soffrono i giovani leghisti cam­pani a veder dipinta Castel Volturno come la «terra di nessuno. È casa nostra, abbia­mo l’obbligo morale di voler cambiare le cose». La loro outsider, la Santagati, ha avuto una media di 28 voti per sezione, «in nessuna delle 19 non ha preso nean­che una preferenza», dicono orgogliose. Ora gli attivisti di Liberamente sono cor­teggiatissimi da tutti i partiti. «C’è chi ci ha offerto assessorati, vicepresidenze — racconta il segretario Antonio Leone —, ma il nostro candidato a sindaco è Ferdi­nando Letizia e parleremo di alleanze so­lo con chi ci presenterà un programma credibile». Guardano avanti. Loro.

Ma il fenomeno Lega in Italia, nel resto d’Ita­lia, è studiato e interpretato da tempo. Il­vo Diamanti così lo ha sintetizzato all’in­domani del voto alla Camera sul pacchet­to sicurezza: «Su questi argomenti (immi­grazione e sicurezza, ndr) la sinistra ita­liana appare lontana dal sentire comune. Mentre la Lega lo interpreta fino in fon­do. Anzi: lo moltiplica, lo amplifica. Non c’è bisogno di sondaggi per sapere che gli abitanti del Nord, ma anche del Sud, come quelli del Centro, tradizionalmente di sinistra, si sentono insicuri. E vedono negli immigrati una causa della loro insi­curezza. Anzi: la causa principale». E a leggere i risultati di Castel Volturno emer­gono due cose: i leghisti dei Regi Lagni hanno grattato voti proprio a sinistra. Dal Pd la distanza è di appena 4 punti per­centuale, l’Idv si è fermato al 5 per cento. Il centrosinistra, dunque, non incarna per i castellani l’idea di partito radicato, territoriale, vicina ai bisogni dei cittadi­ni. In grado di rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini, e questo è il secon­do punto.

Quello che altrove è una perce­zione, a Castel Volturno è un’esigenza visibile e tangibile. Nel paese che si esten­de per 27 chilometri lungo la costa vivo­no 24 mila cittadini e 11 mila illegali. Al­meno così si presume facendo un calco­lo sulla base dell’immondizia prodotta. Nel degrado si è mossa in punta di piedi ma convincendo circa 500 persone Car­mela Santagati, 28 anni e tre lauree. Che spiega la sua vittoria così: «Nel Sud non siamo tutti uguali. Non tutti soccombo­no o sono collusi. Essere leghisti al Sud significa voler importare un metodo ba­sato sulla meritocrazia, sulla legalità e sulla concretezza, senza perdere la pro­pria ricchezza. Quando ho visitato Ca­stel Volturno ho visto due città. Una im­mersa nel degrado e poi delle isole felici, come la sede del Napoli, che assomiglia­no a Miami. Mi sono chiesta: perché cit­tadini italiani non devono essere padro­ni nelle proprie case?». Già, perché?