ITALIA - Carceri: 20mila detenuti stranieri, il 38% della popolazione carceraria.
Gli stranieri sono stati la metà dei nuovi ingressi del 2007. Ieri dati del DAP
in un’audizione parlamentare.
La metà dei detenuti entrati negli istituti penitenziari nel corso del 2007 è
straniero, una presenza che continua a crescere a ritmi esponenziali. Negli anni
'90 la media dei detenuti stranieri era del 15% sul totale, la percentuale è
salita oggi al 38%.
“È un problema con il quale bisogna confrontarsi se vogliamo dare alle
strutture la possibilità di funzionare” ha sottolineato ieri il direttore
del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP), Ettore Ferrara, in
un'audizione di fronte alle Commissioni riunite Affari costituzionali -
Giustizia del Senato.
Dei 20.213 detenuti stranieri (sui 53.700 totali), circa 16 mila sono
extracomunitari e il 72% di questi proviene da 7 nazioni: Marocco, Albania,
Tunisia, Algeria, Nigeria, ex Jugoslavia e Senegal. Dei circa 3.800 detenuti
comunitari, il 73% è costituito da romeni.
Circa il 60% dei detenuti è in attesa di giudizio, mentre il 40% sconta pene
passate in giudicato. Un dato che per il direttore del Dap “significa che la
lunghezza dei processi incide sulla condizione di difficoltà di gestione del
sistema penitenziario”. Nel 2007 ci sono stati 94.000 ingressi ed 84.000
dismissioni di detenuti. Il 50% delle persone entrate in carcere lo scorso anno
ha soggiornato nelle strutture per meno di un mese. Vista la situazione di
sovraffollamento, a giudizio di Ferrara, è “opportuna” ogni misura che vada
“nella direzione delle espulsioni”.