«Gestire meglio le informazioni»
D opo la diagnosi, la terapia. Il dossier del Copasir sulla tratta di esseri
umani indica una serie di ipotesi operative per contrastare un fenomeno tanto
pericoloso, per i flussi di denaro alle mafie, quanto odioso per le vittime.
Nove dunque le raccomandazioni del Comitato per la sicurezza. Prima di tutto il
Copasir chiede al governo di spingere sugli accordi internazionali, di
cooperazione allo sviluppo ma anche di collaborazione giudiziaria: «L’accordo
di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia, rappresenta un
importante terreno di verifica». Secondo, si sottolinea «l’urgente necessità
di migliorare la formazione professionale» di chi si occupa di tratta. Terzo,
«una maggiore e più efficace centralizzazione delle informazioni qualitative e
quantitative sui rischi connessi alla tratta», valutando se affidare la
gestione dei dati «ad un organismo autonomo e indipendente»: Commis- sione
europea e Consiglio dell’Ue raccomandano infatti l’istituzione di una figura che
raccordi «l’azione di tutti i soggetti interessati alla prevenzione, al
contrasto e all’assistenza delle vittime», creando le basi per istituire il
National rapporteur, già esistente in Finlandia, Paesi Bassi e Portogallo,
mentre altri nove (Romania, Bulgaria, Ungheria, Irlanda, Svezia, Estonia,
Lettonia, Lituania, Belgio) si sono dotati di un analogo coordinamento.
Quarto, vanno integrati i protocolli di intesa siglati nel 2005 tra numerose
Direzioni distrettuali antimafia e procure della Repubbica per lo scambio di
informazioni, anche in collaborazione con le ong di settore iscritte all’albo
del ministero delle Pari opportunità. Il quinto è un intervento normativo:
estendere ai familiari delle vittime di tratta l’assistenza, compreso il
permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare. Il sesto punto è
l’introduzione di una nuova fattispecie di reato: danneggiamento, occultamento,
procacciamento di documenti di identità e di viaggio finalizzato ai delitti di
tratta. Tre, infine, le, raccomandazione ai servizi di intelligence:
rafforzamento della prevenzione con la formazione del personale dei servizi,
sia Aise che Aisi; l’indicazione della tratta, da parte del Comitato
interministeriale sicurezza della Repubblica (Cisr), tra gli indirizzi generali
della politica di sicurezza; e al Dipartimento informazioni per la sicurezza (Dis),
diretto dal prefetto De Gennaro il coordinamento, sulla tratta, delle attività
delle agenzie. (L.Liv.)
Nove raccomandazioni per contrastare il fenomeno: dagli accordi internazionali
alla collaborazione giudiziaria Vanno rafforzate prevenzione e formazione del
personale