DAL MATTINO DEL 21-01-2010
Gerardo Ausiello Lo Stato è al lavoro senza sosta contro la criminalità, ma
non basta: anche gli enti locali - Comune e Regione - devono fare la loro parte
per evitare un’altra Rosarno. È un affondo in piena regola quello lanciato da
Roberto Maroni davanti alla platea di Confcommercio, riunita presso la Camera di
Commercio di Napoli. Il ministro dell’Interno torna in città e lancia una nuova
sfida ai clan, ma anche alla delinquenza predatoria: «Non vi daremo tregua»
dice, prima di raggiungere Caserta. La guerra, avverte però Maroni, non può
essere vinta solo con la repressione. Qui si rivolge ai comuni: «L’operazione
congiunta delle forze dell’ordine condotta a Prato contro l’immigrazione
clandestina e le aziende illegali gestite da cinesi costituisce un modello di
azione concertata di contrasto all’illegalità, che merita di essere proposto
altrove. Andrò a trovare il sindaco di Prato, la collaborazione con gli enti
locali è una strada maestra per la lotta a ogni forma di criminalità perché
consente di migliorare il controllo del territorio». Il percorso è dunque
tracciato e, chiarisce, va seguito anche in Campania. Su questo aspetto il
responsabile del Viminale non fa sconti neppure alla Regione; la giunta ha
stanziato 18,5 milioni per il recupero delle aree degradate e Maroni ha chiesto
al governatore Antonio Bassolino di decidere di comune accordo le modalità di
impiego di tali fondi: «Ne discuteremo nel corso di un nuovo incontro per
valutare gli interventi che ciascuno deve compiere sul piano della sicurezza, ma
anche in materia di sanità e politiche abitative». Lo strumento operativo sarà
una task force: «Si tratta di un gruppo di lavoro - spiega Maroni - finalizzato
all’adozione di misure utili a contrastare il degrado nelle province di Napoli e
Caserta, in particolare per i problemi legati all’immigrazione clandestina, al
lavoro nero e ad abusi di vario tipo, tra cui allacciamenti alla rete elettrica.
Ne faranno parte rappresentanti dei ministeri dell’Interno, del Welfare e dello
Sviluppo economico, oltre a esponenti del mondo produttivo e allo stesso
Bassolino». La strategia repressiva, intanto, sta ottenendo risultati
incoraggianti: «In provincia di Napoli - afferma - nell’ultimo anno rapine ed
estorsioni sono diminuite del 35% mentre i furti sono calati del 16% e i reati
per usura del 23%». In parallelo lo Stato sta combattendo senza sosta le
organizzazioni malavitose: «Abbiamo decapitato mafia e camorra e stiamo
compiendo passi in avanti contro la n’drangheta. La prossima settimana il
Consiglio dei ministri si riunirà a Reggio Calabria per varare un piano in dieci
punti tra i quali spicca la costituzione di un’Agenzia nazionale per la gestione
dei beni confiscati. Negli ultimi 18 mesi - rivela Maroni - ne abbiamo strappati
ai clan oltre 12mila per un valore di 7 miliardi di euro». Anche Bassolino
sottolinea gli sforzi del governo e indica come «strada maestra» la
«collaborazione tra Stato, istituzioni locali, forze dell’ordine, economiche e
sociali»: «Soprattutto nei momenti di crisi - aggiunge - occorre tenere alta la
guardia per evitare che le imprese indebolite vengano controllate dalla malavita
o finiscano nella morsa dell’usura». Per il presidente di Confcommercio Carlo
Sangalli e per il vice Maurizio Maddaloni «c’è bisogno della tolleranza zero nei
confronti di chi delinque, associata a un presidio più forte e qualificato del
territorio da parte delle forze dell’ordine e all’integrazione degli
extracomunitari». Il cardinale Crescenzio Sepe, in un messaggio, ha invece
invocato «sviluppo e occupazione» per togliere terreno alla malavita
organizzata.