Allarme di Confedilizia: tempi di locazione e durata dei permessi non coincidono
Rischi più alti per i proprietari. Le paure provocano una chiusura generale del mercato

Decreto sicurezza, emergenza case
affitti off limits anche per i regolari

Aumento vertiginoso dei prezzi a carico di chi cerca alloggio
La Caritas avverte: "Un alibi per gli speculatori"
DI VLADIMIRO POLCHI

 

ROMA - L'ultimo appartamento è stato sequestrato qualche giorno fa a Modena: ci abitavano 4 clandestini. Il proprietario rischia il carcere fino a tre anni. Lo inchioda l'articolo 5 del decreto sicurezza, che colpisce chiunque affitti a immigrati irregolari. Una norma applicata massicciamente, dalla sua entrata in vigore a fine maggio. I risultati? Imprevisti: primo, chiusura del mercato immobiliare anche agli immigrati coi documenti in regola (Confedilizia in una circolare ai propri associati denuncia infatti "il problema della difformità temporale tra durata dei titoli di soggiorno e dei contratti di locazione", insomma il permesso scade prima del contratto d'affitto); secondo, affari d'oro per gli speculatori (Caritas avverte: "La legge non scoraggia gli speculatori, anzi gli dà la scusa per aumentare vertiginosamente i prezzi").

Il decreto sicurezza del 23 maggio scorso, convertito in legge il 23 luglio, prevede all'articolo 5 che "chiunque a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio a uno straniero, privo di titolo di soggiorno, in un immobile di cui abbia disponibilità, ovvero lo cede in locazione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni". La condanna comporta anche la confisca dell'appartamento. Insomma stop agli affitti ai clandestini. Gli effetti? Immediati.

In due mesi sono una cinquantina gli appartamenti sequestrati in via preventiva ed altrettanti i proprietari denunciati. A partire dalla doppia confisca del 6 giugno a Zingonia e Ciserano, in provincia di Bergamo: due appartamenti affittati a cinque irregolari marocchini, sequestrati dai carabinieri della compagnia di Treviglio. Poco prima, il 30 maggio, analogo sequestro aveva colpito un appartamento a Lido Adriano (Ravenna). Altri interventi sono seguiti a Roma, nel quartiere Tor Bella Monaca (il 10 giugno); a Bergamo (20 giugno); a Torvaianica (21 giugno); a Milano (21 giugno); a Decimomannu, in provincia di Cagliari (21 giugno); ad Ardea (sempre lo stesso giorno); ad Olbia (il 18 luglio).

 

I sequestri, sulla carta, dovrebbero colpire solo i clandestini e gli speculatori. Ma alla prova pratica, gli effetti sono ben diversi: mercato chiuso anche ai regolari, affari d'oro per gli speculatori. La condizione abitativa degli immigrati regolari non è certo facile. Secondo i dati del rapporto Censis 2006, solo l'11,8% degli stranieri presenti in Italia è proprietario di casa. Oltre il 72% è in affitto, mentre il 16,1% "vive in condizioni abitative precarie". Più precisamente, il 7,5% vive in casa di parenti e amici, il 6,8% è accampato sul luogo di lavoro. Non è tutto. Del 72% di immigrati che stanno in affitto, quasi il 20% si trova in condizioni di "grave sovraffollamento". Una situazione difficile, che il decreto sicurezza rischia ora di aggravare.

A lanciare l'allarme è Confedilizia in una circolare alle proprie Associazioni territoriali: "Sarà più difficile locare in sicurezza agli immigrati regolari. Il problema è infatti rappresentato dalla difformità temporale fra la durata dei titoli di soggiorno e dei contratti di locazione. Ove i titoli in questione siano di durata inferiore a quella minima prevista per i contratti di locazione ordinari (8 o 5 anni), i proprietari di casa possono locare i propri immobili a immigrati regolari senza correre rischi solo utilizzando la formula dei contratti transitori".

Insomma, il problema è che permesso di soggiorno del migrante e contratto d'affitto hanno durata diversa. Può così capitare di affittare a un regolare, che poi diventa clandestino, senza che il proprietario lo sappia. "Non si può demandare ai locatori, quanto spetta alle forze dell'ordine, ossia verificare durata e rinnovo dei permessi di soggiorno - denuncia Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas italiana - il rischio è la chiusura del mercato degli affitti agli extracomunitari". Non solo. "Il decreto sicurezza, anziché dissuadere gli speculatori, sta servendo loro da scusa per far lievitare ancora più i prezzi degli affitti agli immigrati, regolari o clandestini".

(18 agosto 2008)