ROMA - L'ultimo appartamento è stato
sequestrato qualche giorno fa a Modena: ci abitavano 4
clandestini. Il proprietario rischia il carcere fino a tre anni.
Lo inchioda l'articolo 5 del decreto sicurezza, che colpisce
chiunque affitti a immigrati irregolari. Una norma applicata
massicciamente, dalla sua entrata in vigore a fine maggio. I
risultati? Imprevisti: primo, chiusura del mercato immobiliare
anche agli immigrati coi documenti in regola (Confedilizia in
una circolare ai propri associati denuncia infatti "il problema
della difformità temporale tra durata dei titoli di soggiorno e
dei contratti di locazione", insomma il permesso scade prima del
contratto d'affitto); secondo, affari d'oro per gli speculatori
(Caritas avverte: "La legge non scoraggia gli speculatori, anzi
gli dà la scusa per aumentare vertiginosamente i prezzi").
Il decreto sicurezza del 23 maggio scorso, convertito in legge
il 23 luglio, prevede all'articolo 5 che "chiunque a titolo
oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio a uno
straniero, privo di titolo di soggiorno, in un immobile di cui
abbia disponibilità, ovvero lo cede in locazione, è punito con
la reclusione da sei mesi a tre anni". La condanna comporta
anche la confisca dell'appartamento. Insomma stop agli affitti
ai clandestini. Gli effetti? Immediati.
In due mesi sono una cinquantina gli appartamenti sequestrati in
via preventiva ed altrettanti i proprietari denunciati. A
partire dalla doppia confisca del 6 giugno a Zingonia e Ciserano,
in provincia di Bergamo: due appartamenti affittati a cinque
irregolari marocchini, sequestrati dai carabinieri della
compagnia di Treviglio. Poco prima, il 30 maggio, analogo
sequestro aveva colpito un appartamento a Lido Adriano
(Ravenna). Altri interventi sono seguiti a Roma, nel quartiere
Tor Bella Monaca (il 10 giugno); a Bergamo (20 giugno); a
Torvaianica (21 giugno); a Milano (21 giugno); a Decimomannu, in
provincia di Cagliari (21 giugno); ad Ardea (sempre lo stesso
giorno); ad Olbia (il 18 luglio).