24 NOVEMBRE 2005 - CENTRO FERNANDES

S.E. WABARA, AMBASCIATORE DELLA NIGERIA IN ITALIA

L'ambasciatore con un addetto dell'ambasciata, il presidente dell'associazione nigeriana di Castel Volturno

ed il sindaco, dott. Francesco Nuzzo

Nigeriani di Castel Volturno

Il comandante della forestale, il sindaco ed il direttore del Centro

SALUTO DEL DIRETTORE, DOTT. ANTONIO CASALE

Ill.ma Eccelleza Ambasciatore Wabara,

È con grande gioia che ho l’onore di accoglierla in questo Centro di Accoglienza che  fra pochi mesi compierà  10 anni di attività nel segno della fratellanza e della carità cristiana.

Le porgo il saluto deferente dell’Arcivescovo di Capua, Sua Ecc. Mons. Bruno Schettino, il padre di questa opera che indegnamente ho la responsabilità di dirigere, che non è potuto essere presente perché impegnato fuori sede per gli esercizi spirituali.

Nel suo nome le esprimo il più sentito benvenuto. WELCOME !

Il Lei salutiamo la patria di tanti nostri fratelli nigeriani che sono qui da tanto tempo e così numerosi che non sentiamo più come stranieri, ma come veri e propri concittadini ed amici.

Dagli anni ormai remoti della prima ondata migratoria a Castel Volturno tanti fratelli di diverse etnie africane sono passati di qui trovandovi un’accoglienza, una mano tesa, un sorriso caloroso, una guida ed una spinta per affrontare la difficile avventura dell’integrazione nel nostro paese.

I suoi connazionali sanno di poter trovare in questa casa un posto letto, un pasto caldo, una consulenza legale, una scuola di lingua italiana, un luogo di preghiera e di riunione, un consiglio per il lavoro la casa, una visita medica e tante altre cose. Basta domandare in giro qui a Castel Volturno, ma penso ormai anche in qualche parte della Nigeria, per verificare come il centro sia ormai conosciuto e spero amato e stimato. Ma al di là di tutti questi servizi, per quanto utili ed a volte essenziali ed urgenti, vorrei che il nostro Centro si distinguesse per la sua funzione di simbolo di quella nuova civiltà dell’amore che ci ha additato il Santo Padre Giovanni Paolo II a cui questa sala è dedicata. Per questo motivo abbiamo sempre promosso attività culturali e stimolato il sorgere di associazioni italiane e straniere che potessero confrontarsi e aiutarsi a vicenda per migliorare la convivenza ed il livello di qualità della vita. Lo possono testimoniare alcuni suoi connazionali che da qui hanno attinto incoraggiamento per uscire dal chiuso della propria etnia per aprirsi ai problemi del territorio e del paese ospitante. Ne è testimonianza la presenza qui da 5 anni delle Suore nigeriane di Benin City che sono un dono della Chiesa Nigeriana alla nostra Chiesa di Capua per sostenere tutti gli immigrati africani nel difficile cammino di crescita spirituale ed umana.

Eccellenza illustrissima sono questi solo alcuni dei segni che le mostriamo  per dirle che noi amiamo la Nigeria. Alo di là di tante difficoltà, di tanti cattivi esempi,  abbiamo capito che la Nigeria è un grande popolo che ha tante cose da insegnare e portare alla nostra civiltà.

Con la Sua importante presenza le chiediamo di aiutare i tanti nigeriani buoni, lavoratori ed onesti ad aprirsi di più nei confronti delle istituzioni e della gente di Castel Volturno. Molto spesso, infatti, proprio i più buoni restano chiusi nel loro mondo per paura o per pigrizia. Molti non si sforzano di parlare l’italiano o di apprendere le cose meravigliose della nostra cultura antica e moderna. Dite loro di non aver paura qui e nella nostra gente troveranno sempre una porta aperta.

Grazie di cuore.   Viva l’Italia, viva la Nigeria