Cittadini
Ue alle urne il 13 e il 14 aprile
comunitari godono dell’elettorato attivo e passivo alle
amministrative. Ecco come fare
Romeni, polacchi, bulgari, tedeschi… tutti i
cittadini comunitari residenti in Italia, vecchi e nuovi,
potranno votare il 13 e del 14 aprile prossimi per eleggere
sindaci e consigli di oltre 500 comuni, magari scegliendoli
anche tra i loro connazionali.
Ai cittadini dell’Unione europea maggiorenni è riconosciuto
l’elettorato attivo e passivo alle consultazioni per il
rinnovo degli organi comunali e circoscrizionali, così come
previsto dal decreto legislativo 197/1996. Per andare alle
urne è però importante che si iscrivano a una lista
elettorale aggiunta nel comune di residenza.
La domanda, indirizzata al sindaco, va presentata entro il 4
marzo prossimo e in alcune città si può inviare anche per
posta, per sapere come muoversi basta comunque una
telefonata in Comune. Una volta inseriti nella lista, è
possibile votare in tutte le successive consultazioni.
Il termine del 4 marzo, che è poi il quinto giorno
successivo all’affissione dei manifesti con l’indizione dei
comizi elettorali, è fissato per legge. In genere però
viene tutelato anche il diritto di voto dei ritardatari: a
chi presenterà domanda dal 5 in poi, verrà probabilmente
rilasciato un attestato valido per votare solo il 13 e il
14 aprile, ma questo non comporterà l’iscrizione permanente
nella lista aggiunta.
Premesso che le cariche di sindaco e vicesindaco sono
riservate agli italiani, qualche incombenza in più tocca a
chi aspira a diventare consigliere e, perché no?, a entrare
in giunta come assessore. Quando verranno depositate le
liste, i candidati comunitari dovranno infatti presentare
anche un certificato, rilasciato dalle autorità competenti
nel Paese d'origine, che attesti che godono del diritto di
eleggibilità.
Elvio Pasca