COMUNICATO STAMPA – CARITAS ITALIANA
LAMPEDUSA 7 OTTOBRE 2013


“Non aggiungiamo vergogna a vergogna”. E’ questa la dichiarazione del direttore della Caritas italiana, don Francesco Soddu, dopo aver visitato, insieme all’Arcivescovo di Agrigento mons. Montenegro presidente della Migrantes, l’hangar dell’aeroporto di Lampedusa e il centro di Contrada Imbriacola. Il tappeto di bare che occupano l’intero edificio aeroportuale e le difficili condizioni in cui vivono i sopravvissuti al naufragio presso il centro di accoglienza, hanno indignato anche il direttore della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto all’incontro delle Caritas Siciliane.
Il direttore di Caritas Italiana ha inoltre affermato che “La Chiesa Italiana non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno e tutela dei fratelli più sfortunati attraverso atti concreti che siano espressione di quella solidarietà che deve guidare la nostra opera”.
La presenza di Caritas a Lampedusa vuole essere garanzia di continuità e vicinanza alla comunità lampedusana e a tutti coloro che a vario titolo arrivano su quest’isola a partire dai migranti. Per questo motivo a breve sarà aperto a Lampedusa un ufficio che vuole diventare punto di riferimento per l’intera popolazione e per le realtà istituzionali e di terzo settore impegnate nell’accoglienza. Si tratterà di un presidio operativo stabile coordinato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes insieme alla diocesi di Agrigento e che consentirà ad una équipe formata da operatori di garantire un servizio di sostegno ai migranti e di supporto volontario alla macchina istituzionale dell’accoglienza.
Dopo aver constatato i problemi legati all’accoglienza delle oltre 900 persone presenti nel centro di Contrada Imbriacola, fra cui circa 150 sopravvissuti al naufragio, la Caritas si rende disponibile a sostenere i costi di un’accoglienza dignitosa almeno delle donne, dei minori e dei casi più vulnerabili, presso strutture alberghiere dell’isola fino a quando non saranno definitivamente trasferite.
Infatti, è stata registrata la presenza presso il centro di bambini in tenera età e di minori con delle patologie gravi di diversa abilità (psichica e motoria), nonché alcune decine di adulti affetti da altre patologie che necessitano di interventi mirati e di un ambiente adeguato per l’accoglienza e l’accompagnamento socio-sanitario.
Ispirati dall’appello del Santo Padre ad aprire le porte ai fratelli migranti, le Caritas diocesane invitano le istituzioni a prendere in seria considerazione la disponibilità delle diocesi italiane ad accogliere i sopravvissuti e tutti coloro che oggi sono bloccati sull’isola di Lampedusa in attesa di un trasferimento e che loro malgrado vivono in condizioni di grave disagio.
Infine, Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes esprimono profonda gratitudine alla popolazione lampedusana che ha dimostrato ancora una volta grande spirito di accoglienza e di fratellanza verso i migranti giunti sull’isola, alle forze dell’ordine per l’indefessa opera di soccorso e a tutti coloro che sull’isola non hanno fatto mancare la loro vicinanza e solidarietà.