DRAGAN CIGAN:
un nuovo eroe
straniero che commuove l’italia
roncade (tv)
(Migranti-press) - “Dragan Cigan è un eroe. È il
riconoscimento che la comunità civile si sente di dovergli
tributare. È giusto e lodevole che sia così. Dragan Cigan
rappresenta la parte buona dell’immigrazione”. Lo scrive, in
un corsivo, il settimanale diocesano Gente veneta e
lo rilancia dall’agenzia SIR, a proposito del bosniaco di 31
anni annegato domenica scorsa per salvare la vita a due
fratellini di Roncade. Il giovane, “pur non sapendo nuotare,
si è buttato in mare quando ha visto i due fratellini di 7 e
10 anni che stavano per essere inghiottiti dai vortici”. “È
stato un impeto, il suo, dettato dal cuore e non certo dalla
ragione. Ce l’ha fatta”. Ad aiutarlo è stato un altro
immigrato, un marocchino di 34 anni, Rachid Nuoimy. “Fuggito
dalla Bosnia quando la guerra gli strappò i genitori”,
ricorda il settimanale, Dragan “in patria aveva lasciato la
moglie e due bambini. Non li vedeva da nove mesi, perché era
in attesa del permesso di soggiorno”. I suoi bambini hanno
la stessa età dei due salvati.
“Chissà - commenta Gente veneta - a quante porte avrà
bussato prima di trovare un lavoro; chissà quante code avrà
fatto per avere un permesso in modo da varcare la frontiera
e tranquillizzare la sposa e i suoi bambini. Chissà quante
delusioni, quanta rabbia avrà provato Dragan Cigan quando
avrà sentito sulla sua pelle le ferite dell’indifferenza,
quando addirittura non del disprezzo, per essere un
immigrato”. “Lui - prosegue - non si sarà mai chiesto quale
parte dell’immigrazione rappresentava. Sapeva di
rappresentare la sua piccola famiglia che con lui guardava
un orizzonte tinto di speranza”. “Devono morire gli
immigrati - s’interroga il corsivo - per arrivare a
rappresentare la ‘parte buona’? Diamo la medaglia a Dragan
Cigan che se la merita tutta. Aiutiamo la sua famiglia che
ne ha tutto il diritto. Ma accorgiamoci anche della ‘parte
buona’ degli immigrati prima che diventino eroi”.
“La fiammata di emotività si spegnerà presto. Dragan Cigan,
messo tra gli eroi, non disturberà più la nostra coscienza.
E si continuerà a considerare comunque l’immigrato chi con
un buonismo sciocco e acritico, chi con una diffidenza
impregnata di razzismo. Né l’uno né l’altro atteggiamento
serviranno all’immigrato. Salvo - conclude - che non diventi
un eroe”.
Le esequie vengono celebrate da un prete ortodosso
proveniente da Vicenza, indicato alla diocesi dalla sorella
dello scomparso Zurica e dal cognato Sveto. E proprio
mercoledì sera c’è stato il commovente abbraccio tra Sveto e
Matteo Bianco, padre dei due bambini salvati. Momenti di
forte commozione, alla presenza del Sindaco del paese e di
un Assessore di Roncade (Treviso), dove la famiglia Bianco
risiede.