“UN VERO PADRE , MAESTRO, TESTIMONE DI GESU’”
Con queste parole Mons. Bruno Forte ha iniziato l’omelia della celebrazione per i 90 anni di Mons. Luigi Diligenza, Arcivescovo emerito di Capua. Una celebrazione presieduta dal cardinale di Napoli tenutasi lo scorso 9 febbraio nel seminario dove mons. Diligenza è stato amatissimo rettore per dieci anni prima di diventare Pastore della Chiesa di Capua. Una folla di seminaristi, sacerdoti e amici si sono stretti attorno al vecchio padre, maestro e testimone. Sono tre parole ognuna delle quali basterebbe da sola a dare significato ad una vita eccezionale. Mons. Diligenza, invece, è riuscito a incarnale tutte con il suo “fare sornione fra il compassato ed il sorridente” , come ha sottolineato Mons. Forte nella sua bellissima omelia, attraverso il quale riesce a comunicare i valori più alti in un clima di confidenzialità e di rispetto. Potremmo dire che queste due caratteristiche hanno segnato in modo irreversibile la Chiesa di Capua nei 19 anni del suo episcopato. Chiunque lo avvicinava provava allo stesso tempo una grande distacco ed una profonda cordialità. Anche le persone a lui più vicine sentivano sempre una distanza che né il tempo ne la confidenza potevano accorciare. In questo modo tutti ci sentivamo uguali di fronte a lui pur nella diversità dei ruoli e delle responsabilità. Laici o sacerdoti avvertivamo lo stesso senso di paternità nella fede, senza distinzioni o gerarchie, in modo tale che la Chiesa potesse essere avvertita veramente come la casa di tutti. Con lui, infatti, la nostra Diocesi è entrata nel Concilio rinnovandosi nelle strutture e nei comportamenti. Mons. Diligenza innescò un virtuoso meccanismo di partecipazione a tutti i livelli della realtà ecclesiale. Ogni parrocchia costituì il Consiglio Parrocchiale con le rappresentanze di tutte le componenti della comunità. Le Foranìe diventarono vive e operanti, in alcuni casi guidate dagli stessi laici. Il Consiglio pastorale diocesano divenne il terminale di tutte queste esperienze di base che “gareggiavano nello stimarsi a vicenda”. Ricordo ancora con viva emozione la stagione del Sinodo Diocesano in cui il Duomo di Capua si trasformò in aula conciliare dove tutti potevano prendere la parola per disegnare il futuro della Chiesa. Non importa se poi nei fatti concreti non si siano mai attuate tutte le novità proclamate. Quello che conta è il fatto rivoluzionario che ognuno si sentiva responsabile del destino della Diocesi. Un destino pieno di fiducia e di speranza che culminò nella storica visita di Giovanni Paolo II, il momento più alto dell’episcopato di Mons. Diligenza. Con il Rosario sempre in mano e con l’espressione: “Dio Buono” o “Santa pace” smorzava sempre ogni inutile discussione o controversia confidando nel buon senso e nel Provvidenziale intervento di Dio. Una serenità ed una fiducia incrollabili che lo convinsero a restare in sede anche dopo l’elezione del nuovo pastore, Mons. Schettino, la cui amabilità e saggezza garantivano la prosecuzione del suo lavoro e del suo attaccamento alla Chiesa di Capua. La convivenza dei due vescovi è stata per tanti anni un vero esempio di comunione sacerdotale e di fraternità. A 90 anni mons. Diligenza ha ancora tante cose da dire, come padre, maestro e testimone. La redazione di Kairos si unisce al plauso unanime per la sua lunga e inimitabile vita e augura a Lui ed alla sua famiglia ogni bene e consolazione divina.