EDUCARE ALLA PIENEZZA DELLA VITA

Frequentemente  ci arrivano richieste di approfondimento sul problema  dei rifiuti. Pur essendo tentati di parlarne ci ha sempre trattenuto la paura di ingarbugliare ancora di più le già confuse e disorientate opinioni dei lettori. Ad una mente ingenua come la mia, infatti, la soluzione del problema appare così semplice e immediata che tutti gli intrighi e le complicazioni a cui assistiamo sembrano l’effetto di un malefico sortilegio inspiegabile.  E come si sa, dalle cose del demonio è meglio stare più lontani possibili. Tuttavia nella giornata dedicata alla difesa della  vita il tema dell’inquinamento e della salute nel nostro territorio non può essere eluso. Questo anche per evitare l’ideologica e tendenziosa accusa spesso rivolta a noi cattolici per la quale ci appassioniamo tanto alla difesa della vita dell’embrione e non pensiamo ai milioni di bambini che muoiono di fame o alle condizioni di povertà e di rischio in cui versano tante persone già nate. Accusa che si potrebbe facilmente ribaltare dicendo che molti di quelli che si accalorano per difendere la vita degli uccellini o delle cavie da laboratorio poi non hanno nulla da dire sullo sterminio continuo di milioni di feti abortiti. La verità e che la vita non ammette gradazioni o distinguo. La vita è vita, sempre! A questo proposito giunge quanto mai opportuno lo slogan per la giornata che oggi celebriamo: “Educare alla pienezza della vita”.  Non voglio parlare qui di quella “pienezza” che dipende da Dio il quale  l’ha mirabilmente  racchiusa nell’embrione, in cui è già tutto iscritto lo sviluppo della persona. Voglio parlare, invece, di quella “pienezza” che dipende da noi e che rende l’ambiente circostante in grado di accogliere e sostenere questo meraviglioso dono. In questa ottica la condanna per chi predica o pratica l’aborto  deve estendersi ed anzi farsi più severa verso chi distrugge l’ambiente. Proprio in questi giorni mi è giunto l’accorato appello dell’ex sindaco di Castel Volturno, Mario Luise, che mi sembra opportuno raccogliere e proporre ai lettori per celebrare nel modo più concreto e attuale il senso di questa giornata. Ne riporto solo alcuni brani: “Dove c’è una discarica, c’è percolato. In qualsiasi luogo siano stati abbandonati i rifiuti, si è formato il percolato. La natura permeabile del nostro terreno ne ha reso facile la penetrazione e l’accumulo estensivo nella falda, per grandi superfici. Forse non del tutto esplorate. Molti territori sono come zattere galleggianti su melmosi laghi sotterranei… Si è sempre parlato dei rifiuti, e solo dei rifiuti, lasciando il tema del percolato agli addetti, alle ispezioni degli organi competenti, e alla Magistratura.... Ora i mezzi di informazione nazionale, in questi giorni, hanno dato un rilievo diverso dal solito all’inquinamento da percolato, con servizi che hanno preso lo spunto da una recente iniziativa giudiziaria. Infatti il giorno 28 gennaio u.s. la Procura di Napoli ha emanato una sfilza di provvedimenti restrittivi, che offrono all’opinione pubblica un ulteriore e drammatico spaccato sulla realtà degli impianti di disinquinamento e sulle condizioni del mare, inondato da tonnellate di percolato… Per entrambe le province (ndr: Napoli e Caserta) si conferma, quindi, oltre al generale inquinamento, anche quello specifico da liquami non trattati, di vaste proporzioni, in danno della falda e del mare. E’ la conferma preoccupante, di un delitto contro la salute della gente, contro l’ambiente e l’economia, che già si conosceva da anni.  Ho la sensazione però - per difetto di informazione personale - che l’indagine sia rivolta solo al percolato “emerso”, e non già a quello “sepolto”. E di percolato sepolto ve n’è tanto!... Ma non bisogna fermarsi alla denuncia. Dalla irrinunciabile conoscenza dei fatti, bisogna poi partire per  organizzarsi e mobilitarsi, con tutti gli strumenti a disposizione: partiti, sindacati, gruppi consiliari, associazioni di tutte le categorie, comitati, gruppi culturali, mezzi di informazione… Tutti impegnati in una lotta duratura ed efficace, finalizzata a recuperare con un serio ed immediato intervento di risanamento - per quanto ancora possibile - l’ambiente, le condizioni igieniche del territorio e delle acque, e la salute dei cittadini. Di oggi e di domani.