LA PASSIONE: “IL MOTORE DELLE COSE”

Editoriale di kairos del 26-03-2011

Giovanni Allucci, Enzo Battarra, Pietro Condorelli, Maria Beatrice Crisci, Eduardo de Angelis, Emilio Di Donato, Tiziana Di Monaco, Antonio Feola, Filippo Gravino, Paola Mattucci Ventriglia, Tullio, Pizzorno, Massimo Sgroi, Remigio Truocchio. Più o meno famosi, sono questi i nomi scelti da Carlo Raucci nel numero speciale de “Il Punto”, il Magazine da lui diretto e ideato per illustrare il “buono spesso eccellente e per alcuni versi sorprendente” che esiste nella nostra provincia martoriata. Sono artisti, imprenditori, operatosi sociali e culturali che hanno un unico comune denominatore: “la passione”.  Un sentimento che giustifica la scelta coraggiosa di inserire anche il mio nome tra questi più illustri “pasionari”. Non avrei altro titolo per entrare nella “Raucci list” che sicuramente esclude tanti altri nomi ugualmente importanti, ma che ha il grande merito di mettere in primo piano questo “motore delle cose” che è la passione. Essa è l’unica fonte del loro impegno che non produce ricchezza, ne facile notorietà, ma è soprattutto, come dice Raucci nell’editoriale, soddisfazione intima, “rinfrescante colluttorio ai quotidiani bocconi amari ingurgitati”, “convertitore energetico del giramento di… “ ( e non cito altre più irripetibili analogie) . Non ne parlo qui per un debito di riconoscenza verso l’autore che ha avuto la bontà di contattarmi, ne per pubblicizzare un’opera di indubbio valore sociale per la nostra Provincia, sempre dipinta in nero. Il Punto è una pregiata rivista on line di shopping e tempo libero che non ha bisogno di promozione. Ne parlo in questo numero di kairos per la particolare valenza che  la parola “passione” assume nel periodo dell’anno che stiamo vivendo. La Quaresima infatti ci introduce al grande mistero della “Passione” di Cristo. Può sembrare un accostamento irriverente e inopportuno, ma il patire di Gesù nasce dal suo grande Amore per noi. Amore e Passione sono due facce della stessa medaglia. Purtroppo le abbiamo spesso disgiunte attribuendo all’uno la bellezza, la poesia, la felicità ed all’altra la sofferenza, la noia, la paura. In Cristo la Passione assume il suo significato più alto e più umano. Non si ama veramente se non si è disposti a soffrire o a morire per l’altro. L’amore che ci viene contrabbandato sulle riviste o nei media è una contraffazione pericolosa. Per essi l’amore dura finché c’è piacere, istinto, sensualità. Quando esso diventa routine, noia, sofferenza  non è più amore.  E allora bisogna cambiare, trovare nuovi stimoli e nuove sensazioni in una rincorsa insaziabile di soddisfazioni che non ci appagano mai. Quale mistificazione più insopportabile. Se le persone che hanno raccontato la loro passione a “Il Punto” avessero cambiato rotta ad ogni insuccesso, o insoddisfazione momentanea non avrebbero raggiunto nessun risultato apprezzabile. Essi forse non sono felici, ma nella misura in cui la loro passione produce un bene per gli altri hanno compiuto un passo deciso verso di essa. “La felicita' non viene dalla ricchezza, neppure dal successo nella tua carriera e nemmeno nell'autocompiacimento… Ma il modo vero di essere felici e' rendere felici gli altri.” Lo diceva il fondatore del movimento scout ai suoi giovanissimi esploratori. E’ il messaggio che ci viene dalla Croce di Gesù e che è adatto a tutte le età e tutte le latitudini. E’ il messaggio più convincente che ogni mamma conosce, ogni amante puro e disinteressato capisce. Gesù che “patisce” per noi è la cosa più amabile che esiste, il messaggio più universale che si possa raccontare. Don Umberto D’Aquino, un sacerdote che con la sua passione ha arricchito la nostra città e la nostra provincia, così esprimeva questo sentimento: “ Sì, Gesù Cristo è veramente risorto. Ma risorto, lo adoro; appassionato lo amo! Un invito alla passione inciso ai piedi della Croce sul monte Tifata che svetta solitaria e ammonitrice nel cuore della nostra amata provincia.

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