QUALCHE RIFLESSIONE LEGGENDO IL RECENTE  DOSSIER CARITAS/MIGRANTES 2007

FRATELLI AFRICANI, UN DONO DI DIO

  

01-11-2007

 

    Siamo arrivati a 3.650.000 immigrati regolari in Italia. Nel 2002 eravamo appena a 700.000. Nel giro di 5 anni la popolazione immigrata si è quintuplicata . 

    Questo dato ha superato ogni previsione e tende ad aumentare. Il fatto più significativo è l’elevata percentuale di “comunitari” (900.000) che rappresenta un quarto della quota totale e di cui la maggioranza sono rumeni. Gli Africani sono solo al secondo posto con 822.191 presenze.

    Benché non esistano studi seri e scientificamente testati sulla presenza reale di immigrati sul territorio di Castel Volturno sembra chiaro che la maggioranza di essi sia di provenienza Africana.  

    Verrebbe da dire che anche in questo caso, come al solito,  il nostro comune risulta anomalo rispetto al dato nazionale. Ma se di anomalia si tratta dobbiamo riconoscere che è forse la prima volta in cui dobbiamo ritenerci più fortunati degli altri.

    Tralasciando ogni considerazione sull' elevato numero di immigrati rispetto alla popolazione locale, che è problema spinoso e complesso, vorrei solo soffermarmi sull’importanza di questa singolare  concentrazione di africani.

    Gli ultimi episodi di cronaca nera che tanto hanno scosso l’opinione pubblica riguardano prevalentemente cittadini della Romania.

   Complessivamente poi se si compone una statistica gli autori di quei reati che maggiormente indignano l’opinione pubblica e ne minacciano la sicurezza (scippi, stupri, violenze…) si scopre che essi non sono quasi mai persone provenienti dall’africa cosiddetta nera.

    Pur non volendo ricorrere alle statistiche, che hanno sempre un certo margine di approssimazione, basta far riferimento alla propria esperienza personale per riconoscere che in tanti fratelli africani si scoprono dei valori di innocenza e di genuinità difficilmente reperibili in culture più complesse e sofisticate come quelle occidentali. Lo stesso può dirsi per altri valori come l’arte, la spiritualità e l’amicizia che traspaiono a volte con disarmante immediatezza dalla vita di questi nostri immigrati.

    Non è un caso allora se tra i 279 scrittori immigrati che scrivono in italiano, costituendo un orgoglio per la nostra nazione e la nostra lingua, ben 96 provengono proprio dall’Africa, come evidenzia lo stesso Dossier Caritas/Migrantes.

    Quella bella e forte pelle nera, dunque, trasuda di tanta sofferenza, ma anche di tanta poesia, di arte, di colori, di sapori lontani e inesplorati che bramano di essere scoperti e valorizzati.

    Certamente tutti i popoli hanno le loro bellezze ed i loro difetti.

    Noi, però, teniamoci cari questi nostri fratelli africani che Dio ha messo sulla nostra strada come un dono prezioso fra tanti mali.