L’AMERICA NERA COME CASTEL VOLTURNO

15-02-2008

 

“Dire che Castel Volturno è in qualche modo assimilabile all’”America Nera” di cui si parla molto in questi giorni per la rapida ascesa di Obama nelle primarie per la Casa Bianca, sembra un paradosso o un’ esagerazione. Eppure chissà quante volte passando per la Domitiana abbiamo avuto la sensazione di trovarci in una via di Harlem o in un sobborgo di qualche grande metropoli africana.

D’altra parte lo stato di disgregazione sociale che regna a Castel Volturno e la crescente “apartheid” in cui si sono spontaneamente rinchiusi gli africani esprime un microcosmo in cui è possibile rinvenire qualche traccia delle grandi contraddizioni delle società americana.

Leggendo l’interessante articolo di  Avvenire pubblicato sul nostro sito in cui si analizzano le condizioni attuali dei neri d’America  senza pietismo né pregiudizi, si può notare come, facendo le debite proporzioni, alcune distorsioni di comportamento si stiano verificando anche qui da noi. Mi riferiso in particolare al ruolo preponderante delle donne africane ed a quello deresponsabilizzato e disorientato dei maschi. La giornalista a questo proposito riferisce le parole di Ivin Poussaint, professore di Psicologia ad Harvard: “Moltissimi ragazzi neri, soprattutto nei ghetti, vivono in un mondo senza uomini – dice – e faticano a trovare un modo di essere uomini. Siamo al punto che molti giovani, che non esitano ad avere relazioni sessuali, non sanno che la società si aspetta che assumano la responsabilità dei loro figli». Il risultato è che, se nel 1965, quando la segregazione era all’ordine del giorno, un quarto delle famiglie americane nere avevano come capofamiglia una donna, oggi sono la metà, nei ghetti il novanta per cento.

Se dovesse continuare lo stato di segregazione culturale e sociale in cui uno stato assente e connivente continua a tenere gli immigrati africani che affluiscono ininterrottamente a Castel Volturno, in pochi anni ci troveremo di fronte ad una situazione del tutto analoga.

In altre parole avremo una situazione che troverà completamente impreparato il già precario, se non inesistente, “Welfare”: sempre più donne sole con fardelli umani e sociali irrisolvibili  e uomini deresponsabilizzati e insoddisfatti facile preda di qualunque tipo di organizzazione criminale, tossicodipendenza o disagio mentale.