SAN GENNARO E SAN ROBERTO

editoriale del 25-09-2011

Nel mese di settembre, a distanza di pochi giorni, il 17 e 19, ricorrono le festività di due grandi patroni: San Gennaro patrono principale di Napoli e San Roberto Bellarmino  patrono della nostra Arcidiocesi. Inutile dire che il primo è di gran lunga più famoso del secondo nonostante quest’ultimo sia stato un personaggio di grandissimo prestigio nella storia della chiesa. Tuttavia certe gerarchie ecclesiastiche non valgono per il paradiso e nemmeno per la devozione popolare che sceglie i suoi beniamini in modo del tutto autonomo. D’altra parte il nostro San Roberto sia in vita che in morte ha sempre avuto tanti nemici. Austero nei costumi, autorevole inquisitore, inflessibile teologo della Controriforma,  non è mai risultato troppo simpatico fuori e dentro la Chiesa. Anche le poche raffigurazioni che di lui ci sono rimaste non sono affatto rassicurati.  La stessa statua di bronzo che campeggia di fronte al seminario di Capua sembra congiurare con tutti i suoi più acerrimi detrattori. Si può dire che mentre San Gennaro ha subito il martirio cruento e repentino della decapitazione, San Roberto ha subito quello più lento e sottile della incomprensione.  La sua stessa beatificazione fu per molti anni contrastata.  Amato e osteggiato dai papi non è mai arrivato al soglio pontificio per l’ostracismo di alcuni ambienti clericali ostili ai gesuiti di cui egli era figlio devoto.  Tanto che dopo la nomina a Cardinale fu bonariamente descritto come "il gesuita vestito di rosso", in relazione all'abito cardinalizio che contrastava con la tonaca nera dei gesuiti. Nonostante questa nomina, infatti, egli non cambiò il suo austero e sobrio stile di vita, e tutte le sue rendite e gli introiti economici conseguenti alla sua carica e alle sue attività furono massimamente devolute per i poveri. Alla sua permanenza a Capua come Arcivescovo  si deve l’istituzione del grande “Colleggio dei Gesuiti” in cui oggi ha trovato sede la “Casa della Misericordia”. Possiamo dire, dunque, che anche il nostro patrono continua a fare miracoli. Anzi la Casa della misericordia è un prodigio di amore che si ripete ogni giorno e non solo tre volte l’anno come quello di San Gennaro. Certo Sarebbe bello avere anche noi un’ampolla di sangue o un’altra reliquia che facesse stupire nel giorno della sua festa. Ma noi ci inchiniamo agli insondabili disegni di Dio e gioiamo con la Chiesa di Napoli per il dono del miracolo  di San Gennaro e, perché no, anche per quello di Cavani, atleta di Cristo e fervente cattolico, che fa sognare una città e un popolo intero con i suoi gol.