"Servire la Vita"
I figli sono una grande ricchezza per ogni Paese: dal loro
numero e dall’amore e dalle attenzioni che ricevono dalla
famiglia e dalle istituzioni emerge quanto un Paese creda nel
futuro.
Chi non è aperto alla vita, non ha speranza. Gli anziani sono la
memoria e le radici: dalla cura con cui viene loro fatta
compagnia si misura quanto un Paese rispetti se stesso. La vita
ai suoi esordi, la vita verso il suo epilogo. La civiltà di un
popolo si misura dalla sua capacità di servire la vita. I primi
a essere chiamati in causa sono i genitori. Lo sono al momento
del concepimento dei loro figli: il dramma dell’aborto non sarà
mai contenuto e sconfitto se non si promuove la responsabilità
nella maternità e nella paternità. Responsabilità significa
considerare i figli non come cose, da mettere al mondo per
gratificare i desideri dei genitori; ed è importante che,
crescendo, siano incoraggiati a “spiccare il volo”, a divenire
autonomi, grati ai genitori proprio per essere stati educati
alla libertà e alla responsabilità, capaci di prendere in mano
la propria vita. Questo significa servire la vita. Purtroppo
rimane forte la tendenza a servirsene. Accade quando viene
rivendicato il “diritto a un figlio” a ogni costo, anche al
prezzo di pesanti manipolazioni eticamente inaccettabili. Un
figlio non è un diritto, ma sempre e soltanto un dono. Come si
può avere diritto “a una persona”? Un figlio si desidera e si
accoglie, non è una cosa su cui esercitare una sorta di diritto
di generazione e proprietà. Ne siamo convinti, pur sapendo
quanto sia motivo di sofferenza la scoperta, da parte di una
coppia, di non poter coronare la grande aspirazione di generare
figli. Siamo vicini a coloro che si trovano in questa
situazione, e li invitiamo a considerare, col tempo, altre
possibili forme di maternità e paternità: l’incontro d’amore tra
due genitori e un figlio, ad esempio, può avvenire anche
mediante l’adozione e l’affidamento e c’è una paternità e una
maternità che si possono realizzare in tante forme di donazione
e servizio verso gli altri.
Servire la vita significa non metterla a repentaglio sul posto
di lavoro e sulla strada e amarla anche quando è scomoda e
dolorosa, perché una vita è sempre e comunque degna in quanto
tale. Ciò vale anche per chi è gravemente ammalato, per chi è
anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche:
nessuno può arrogarsi il diritto di decidere quando una vita non
merita più di essere vissuta. Deve, invece, crescere la capacità
di accoglienza da parte delle famiglie stesse. Stupisce, poi,
che tante energie e tanto dibattito siano spesi sulla
possibilità di sopprimere una vita afflitta dal dolore, e si
parli e si faccia ben poco a riguardo delle cure palliative,
vera soluzione rispettosa della dignità della persona, che ha
diritto ad avviarsi alla morte senza soffrire e senza essere
lasciata sola, amata come ai suoi inizi, aperta alla prospettiva
della vita che non ha fine. Per questo diciamo grazie a tutti
coloro che scelgono liberamente di servire la vita. Grazie ai
genitori responsabili e altruisti, capaci di un amore non
possessivo; ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, agli
educatori e agli insegnanti, ai tanti adulti – non ultimi i
nonni – che collaborano con i genitori nella crescita dei figli;
ai responsabili delle istituzioni, che comprendono la
fondamentale missione dei genitori e, anziché abbandonarli a se
stessi o addirittura mortificarli, li aiutano e li incoraggiano;
a chi – ginecologo, ostetrica, infermiere – profonde il suo
impegno per far nascere bambini; ai volontari che si prodigano
per rimuovere le cause che indurrebbero le donne al terribile
passo dell’aborto, contribuendo così alla nascita di bambini che
forse, altrimenti, non vedrebbero la luce; alle famiglie che
riescono a tenere con sé in casa gli anziani, alle persone di
ogni nazionalità che li assistono con un supplemento di
generosità e dedizione.
Grazie: voi che servite la vita siete la parte seria e
responsabile di un Paese che vuole rispettare la sua storia e
credere nel futuro.
Roma, 2 ottobre 2007
Memoria dei Santi Angeli Custodi
Il Consiglio Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana