La missione di Kufuor fallisce,
il mediatore se ne va senza incontri tra Kibaki e Odinga
10 gennaio 2008 - Dopo due giorni di
incontri separati tra il gruppo del Presidente Mwai Kibaki e
l' Orange Democratic Movement, il partito di Amolo Raila
Odinga, John Kufour, presidente del Ghana e capo dell'Unione
africana non è riuscito a raggiungere nessuna soluzione. Il
fatto che abbia interrotto la sua mediazione anche prima che
si incontrassero faccia a faccia Odinga e Kibaki dimostra
che le due parti hanno ancora posizioni molto distanti.
La notizia buona è che mentre Kufuor non è riuscito ad
avvicinare Kibaki e Odinga, le due parti hanno accettato di
coinvolgere Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni
Unite come coordinatore della mediazione.
La crisi politica in Kenya è scoppiata dopo l’annuncio dei
risultati delle contestate elezioni presidenziali del 27
dicembre scorso.
Anche se c’èra un po’ di speranza negli incontri di
mediazioni di Kufuor, non ci si poteva aspettare tanto visto
che anche prima del suo arrivo in Kenya il governo di Kabaki
non aveva alcuna intenzione di coinvolgerlo nella
mediazione. Il governo riteneva infatti che non ci fosse
bisogno di un mediatore internazionale perché la crisi
keniota era un problema interno. Solo dopo le continue
pressione da parte dell’opposizione e della comunità
internazionale Kibaki ha accettato di incontrarlo. Ma
qualche ora prima dell’arrivo di Kufuor in Kenya, il
presidente Kibaki ha nominato un nuovo governo come se non
ci fosse alcun problema da risolvere.
L’annuncio del nuovo governo ha suscitato reazioni
violentissime e critiche politiche anche dagli Stati Uniti
che avevano consigliato a Kibaki di rimandare la formazione
del governo fino alla soluzione della crisi e di accettare
una mediazione con Odinga.
Anche l’Unione Europea sembra prendere distanze. Il
commissario agli Aiuti Umanitari, Louis Michel, ha
sollecitato il presidente Kibaki a rendersi conto della
gravità dei problemi in cui si trova il Kenya.
In un colloquio telefonico con Kufuor, il premier Italiano
Romano Prodi ha detto che l’italia segue con preocupazione
la crisi keniota, affermando che “serve una soluzione”
africana alla crisi del paese in linea con il sostegno di
Italia e Ue all'Unione africana.
Non si sa ancora quando Annan arriverà in Kenya per la
mediazione. Si spera che sia presto perché più si rimanda
questa mediazione, più si aggrava la crisi e più aumentano
le proteste.
Nel frattempo l’Arcivescovo della Diocesi cattolica di
Kisumu Zacchaeus Okoth ha chiesto a Kibaki di dimettersi. In
un incontro con il segretario di Stato americano aggiunto
per gli Affari africani Frazer, Okoth ha chiesto alla
comunità internazione di fare pressione su Kibaki per farlo
dimettere cosi che si possano organizzare nuove elezioni
presidenziali.
"Kibaki non ha nessun autorità per governare e deve mettersi
da parte subito per lasciare spazio alle nuove elezioni
presidenziali” ha detto l'arcivescovo.
Okoth ha condannato l’uso della forza da parte dei
poliziotti contro i residenti della città di Kisumu che
manifestavano contro una vittoria rubata a loro. Si è
domandato perché la polizia abbia sparato proiettili veri
contro i manifestanti invece di lacrimogeni e getti d'acqua.
Secondo The Standard, un quotidiano nazionale, l’arcivescovo
Okoth ha detto che Kibaki ha inferto al Paese una ferita che
non si rimarginerà presto, aggiungendo che sarà la Storia a
condannarlo.
Stephen Ogongo
direttore Africa News & Nouvelles
Ancora lontana la soluzione della crisi |