Il ministro Ferrero: "In autunno cambieremo la Bossi-Fini"
"Vogliamo fare una legge che permetta la legalizzazione di chi sta già lavorando in Italia". L'Arci: ora la conferenza nazionale sull'immigrazione
 

"L'autunno è un buon tempo per cominciare il percorso legislativo che porterà al superamento della Bossi-Fini".

Lo ha affermato Paolo Ferrero, ministro per le Politiche sociali, parlando con i giornalisti a margine del meeting antirazzista dell'Arci.

Questione di "legalità"
"In campagna elettorale - ha ricordato - ci siamo presi l'impegno di superare la Bossi-Fini, che rende praticamente impossibile ad un immigrato di entrare legalmente in Italia. È una legge che riproduce un meccanismo di clandestinità e che lo fa per durare negli anni".
Ferrero ha quindi spiegato che "il centrosinistra ha voglia di fare una legge che renda possibile entrare legalmente in Italia, discutendo il come, le quantità, e tutto il resto, ma legalmente: e che quindi permetta la legalizzazione di chi sta già lavorando in Italia".
Per il ministro "è necessario un rapporto di cooperazione con quei Paesi da cui l'immigrazione arriva, per tentare di costruire un rapporto di entrata e anche di ritorno a casa: ma ciò è possibile solo se la questione viene gestita in trasparenza e legalità - ha concluso Ferrero - e non facendo finta che le persone non esistono".

Confronto tra le parti
"E' necessario mettere in campo un percorso di partecipazione dal basso di tutti i soggetti che hanno a cuore i diritti degli immigrati: il governo si deve confrontare con tutti questi soggetti attraverso una conferenza nazionale sull'immigrazione".

E' la richiesta di Filippo Miraglia, responsabile nazionale per l'Arci e l'immigrazione. In occasione del meeting i rappresentanti dell'Arci chiedono a Palazzo Chigi "di avviare da un lato la riforma della legislazione, e contemporaneamente di mettere in atto, con tutti gli strumenti disponibili, le azioni che possono modificare la vita di milioni di persone che vivono in Italia e subiscono insopportabili discriminazioni". Miraglia ha auspicato che la conferenza nazionale proposta "non sia una inutile passerella, ma un punto unico di riferimento.
Attualmente l'interlocuzione è frammentata e dispersiva: chiederemo al ministro Ferrero e al sottosegretario Lucidi di mettere in campo atti concreti per costruire un luogo unitario, partecipato, e di confronto tra governo e società sulle politiche dell'immigrazione".