DA REPUBBLICA.IT
Scatta il permesso a punti. Dal 10 marzo gli immigrati che intendono entrare in Italia dovranno sottoscrivere l’Accordo d’integrazione, imparare la lingua italiana e i principi fondamentali della Costituzione. Non solo. Se passati due anni, non avranno ottenuto crediti sufficienti, addio al permesso di soggiorno e via libera all’espulsione. Il permesso di soggiorno a punti, così come la nuova tassa sui rinnovi dei permessi, sono entrambi lasciti del governo Berlusconi. La tassa (dagli 80 ai 200 euro) dovrebbe essere a breve alleggerita, data l’intenzione del nuovo esecutivo di raddoppiare la durata dei permessi. L’Accordo d’integrazione ha invece anche il timbro dell’attuale governo: i ministri dell’Interno, Annamaria Cancellieri e dell’Integrazione, Andrea Riccardi, hanno infatti sottoscritto – il 2 marzo scorso – le linee di indirizzo per la sua applicazione. Dal 10 marzo l’immigrato che fa domanda per ottenere il permesso di soggiorno dovrà sottoscrivere l’Accordo con lo Stato, con cui si impegna ad acquisire una conoscenza elementare della lingua italiana, dei principi fondamentali della Costituzione e del funzionamento delle istituzioni e della vita civile in Italia. Il cittadino straniero dovrà anche adempiere l’obbligo di istruzione dei figli minori e assolvere gli obblighi fiscali e contributivi. E ancora: gli immigrati dovranno seguire cinque ore di educazione civica, organizzate gratuitamente dallo Sportello Unico per l’Immigrazione. All’atto della firma dell’Accordo, vengono assegnati all’immigrato 16 crediti. Passati due anni lo Sportello Unico procede alla verifica: l’accordo sarà rispettato se il punteggio è pari o superiore ai 30 crediti. Se i punti saranno pari o inferiori a zero, lo straniero verrà espulso. Chi si fermerà tra uno e ventinove avrà una proroga di un anno per recuperare. I crediti vengono decurtati in caso di condanne penali, anche non definitive e di sanzioni pecuniarie di almeno 10 mila euro. Aumentano, invece, con la partecipazione a corsi, il conseguimento di titoli di studio, onorificenze, svolgimento di attività economico-imprenditoriali, scelta di un medico di base, partecipazione ad attività di volontariato, sottoscrizione di affitto o acquisto di una casa. Il nuovo regolamento si applica allo straniero di età superiore ai 16 anni e fino ai 65 anni, che fa ingresso per la prima volta nel territorio nazionale e presenta istanza di rilascio del permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno.