il movimento è stato ispirato da un'analoga iniziativa francese
1° marzo, lo sciopero degli immigrati
Tam tam in Rete, su Facebook nato un gruppo con 11mila iscritti.
Calderoli: escludo che a farlo saranno i regolari
dal corriere della sera
MILANO - Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che
vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a
sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del
razzismo? La domanda nasce del movimento Primomarzo2010 e non è astratta: su
internet c'è un gran fermento per l'organizzazione di quello che viene chiamato
lo sciopero degli immigrati e che si terrà appunto il 1° marzo. Un'iniziativa di
cui i fatti tragici di Rosarno mostrano, casomai ce ne fosse bisogno,
l'attualità.
IL MOVIMENTO - Sarà, spiegano gli organizzatori, una manifestazione per far
capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei
migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società. Il movimento - che
riunisce «italiani, stranieri, seconde generazioni e chiunque condivida il
rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli» - si ispira a
un omologo gruppo francese, La journée sans immigrés: 24h sans nous, che sta
organizzando un identico sciopero degli immigrati nella stessa data. Il colore
scelto è il giallo (già usato in altre manifestazioni contro il razzismo), con
l'invito a indossare braccialetti o nastri, la testimonial è Mafalda, nel logo
del movimento ci sono i volti di otto persone di colore. In diverse città -
Genova, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Palermo e altre - sono nati dei comitati
organizzativi i cui riferimenti sono pubblicati sul blog. Anche il tam tam su
internet sta andando forte: su Facebook è nato a fine novembre il gruppo "Primo
marzo 2010 sciopero degli stranieri", che conta già più di 11mila iscritti.
CALDEROLI - Il leghista Roberto Calderoli ha commentato così l'ipotesi dello
sciopero: «Escluderei che vogliano farlo i regolari. Se l'iniziativa partisse
invece dagli irregolari, si tratterebbe soltanto di espellerli». Gli ha
replicato Andrea Orlando del Pd: «Memore dei brillanti risultati ottenuti
sfoggiando la famosa maglietta anti-Islam, il ministro Calderoli continua a
gettare benzina sul fuoco commentando con poco equilibrio e responsabilità
istituzionale l'ipotesi di uno sciopero dei lavoratori extracomunitari. Proprio
in un momento così drammatico, nel quale il governo non trova ancora il modo per
uscire dall'emergenza di Rosarno, sarebbe saggia più cautela nei commenti di un
ministro».
09 gennaio 2010