Wenders: «Ecco la Calabria dove l’integrazione è realtà»
DA AVVENIRE DEL 20-03-2010
«Le persone sono sempre più importanti delle storie». Ancora
di più se immigrati e clandestini. E proprio in Calabria dove solo due mesi fa a
Rosarno esplose il conflitto tra i calabresi e gli extra comunitari, lì a pochi
chilometri di distanza, a Riace c’era e c’è ancora una storia di grande
collaborazione multirazziale, nascosta e trovata da Wim Wenders.
Con Il Volo, docufilm realizzato in 3D coprodotto da Technos Produzione e
Regione Calabria, il regista di capolavori come Il cielo sopra Berlino riesce a
riconsegnare quanta generosità e solidarietà può scatenare il dramma
dell’immigrazione clandestina. «Grazie a Ramadullah, un bambino che viveva a
Riace e che viaggiava tre ore al giorno per fare la comparsa nel film – ha
raccontato il regista ieri durante la presentazione del film a Roma – ho
conosciuto le storie dei rifugiati e ho capito che la fiction doveva
indietreggiare e fare posto alla realtà».
E così da un corto iniziale di 7 minuti Wenders ha dato vita ad un docu-film che
racconta quello che nessuno ha mai raccontato, ovvero come 2000 immigrati in più
di dieci anni hanno iniziato a vivere a Riace, grazie al coraggio del sindaco
(che nel film è interpretato da Ben Gazzara) e alla sua capacità di vedere
oltre, lontano da pregiudizi.
Da semplici comparse i rifugiati, perfettamente integrati nei paesi della
Locride e nelle scuole rimaste aperte grazie alla presenza dei loro figli, sono
diventati i protagonisti di questo film che, attraverso la voce narrante di
Wenders, ha la forza di mostrare, senza pietismi o retorica, come la realtà
superi l’immaginazione. «In quei paesini – racconta Agazio Loiero, presidente
della Regione Calabria – il diritto d’asilo, sancito dall’articolo 10 della
nostra Costituzione è diventato realtà a tal punto che Riace e Caulonia hanno
trovato nei rifugiati africani, afgani, curdi o palestinesi la chiave di volta
per dare ai piccoli comuni, affetti da un drammatico spopolamento, una vita
nuova.
Ecco così le scuole riaperte e le attività artigianali oramai dismesse dai
cittadini che hanno ripreso la loro attività. Ed è questo il segreto di questi
borghi calabresi, colto da Wenders: aver fatto dell’accoglienza una risorsa».
«Ne Il Volo – spiega Laurens Jolles, rappresentante UNHCR (Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati) per il Sud Europa – Wenders ha illustrato
una realtà nella quale i rifugiati non sono percepiti come un problema o un
onere bensì come un’opportunità e una risorsa per il territorio.
Per questo il film ha il patrocinio del UNHCR, perché è uno strumento di
sensibilizzazione che mette in evidenza un modello di convivenza civile basato
sullo scambio e l’interesse reciproco, sia dei rifugiati che delle comunità
locali». Una speranza nuova finalmente raccontata dove «si manifesta – spiega
Wenders – la vera utopia, che non è più la caduta del Muro, ma quanto sta
accadendo in Calabria, Riace in testa. Lì ho visto davvero un mondo migliore».
Emanuela Genovese