471) CONVEGNO ECCLESIALE DI VERONA: L'INTERVENTO DI SA VINO PEZZOTTA
VERONA (Migranti-press) - L'ultima delle quattro fondamentali relazioni di
martedì mattina al Convegno Nazionale Ecclesiale, destinate a dare gli input
anche ai gruppi di studio, è stata quella di Savino Pezzotta, ex Segretario
Generale della CISL, sulla speranza cristiana nel mondo sociopolitico e del
lavoro. Anch 'essa applauditissima, con un doppio scroscio di battimani, quando
ha toccato il tema dell 'immigrazione.
«Affrontare il tema dell'immigrazione dentro una prospettiva di Speranza non è
facile: questa sarà una delle questioni che più turberà le nostre comunità e il
Paese.
Le decisioni recentemente assunte dal Governo in merito alla concessione della
cittadinanza alle persone e ai loro figli dopo una permanenza in Italia di
cinque anni, è un fatto importante sul piano umano e civile. Un passaggio che
obbliga ad una serie di riflessioni perché un conto è essere eredi, e pertanto
avere, quasi naturalmente, un proprio bagaglio culturale, sociale e di storia;
altro è arrivare con la "valigia di cartone" piena del tuo mondo e della tua
storia. Combinare questi elementi non è facile! Vedo in. giro molta
superficialità. Questi mutamenti 'devono essere a tutti noi ben chiari, perché
se da un lato consentono la possibilità d'integrazione tra culture diverse,
dall'altro hanno implicazioni che non possono essere sottovalutate e che
richiedono uno sforzo notevole per costruire una nuova forma d'appartenenza che
non sia quella dei "separati in casa".
La stessa solidarietà etnica che sembra essere uno degli elementi di
ridefinizione dei confini urbani e di convergenza identitaria, rappresenta una
novità per le nostre città. Questa prospettiva ci obbliga ad avviare un percorso
d'attenzione, d'analisi, di riflessione e d'azione che ci porti a pensare in
modo nuovo il rapporto tra diritti, doveri e forme d'appartenenza, cercando di
costruire nuovi equilibri tra la tradizione, la cultura, i particolarismi e la
tensione universalista che non possiamo, come cattolici, abbandonare. È superata
la questione dello straniero da accogliere; ora dobbiamo porci quella dell'
entrare in relazione e in comunione con chi ha deciso di restare tra noi. È una
sfida forte anche per le nostre comunità cristiane che obbliga a pensare in
termini interculturali».