Castel Volturno
Nuzzo contro Scalzone: non si può
fare il sindaco puntando sul razzismo
Reazioni alla petizione popolare, proposta da Antonio Scalzone, per «Liberare» la città dagli immigrati
CASERTA - La petizione popolare, proposta dall’aspirante sindaco Antonio Scalzone, per "liberare" la città dagli immigrati ha scatenato forti reazioni fra coloro, e sono tanti, che non condividono l’iniziativa ritenuta semplicistica e razzista. Monsignor Bruno Schettino, arcivescovo di Capua, motore del centro di accoglienza Fernandes, non ha voluto replicare al documento, preferendo i fatti. Sulla stessa linea Antonio Casale, responsabile del centro che da anni aiuta i tanti immigrati della zona fornendo loro - gratuitamente - vitto, alloggio e cure mediche. "Chi si propone come sindaco di una città complessa come Castel Volturno - precisa l’ex sindaco, Francesco Nuzzo - facendo leva sul razzismo, squalifica sicuramente l’intera comunità che, assolutamente, non è razzista.
Invece, in paese, deve essere innescato un processo capace di portare, quando possibile, all’integrazione e alla conseguente limitazione delle presenze di immigrati sul territorio. Purtroppo, non siamo in grado di tollerare una presenza così massiccia di immigrati. Far leva sugli istinti primari per creare l’odio verso lo straniero, seppur con la forma farisaica dello sfruttamento della popolazione nera da parte degli italiani, costituisce - insiste Nuzzo - un grande passo indietro in un momento in cui il Presidente della Repubblica e le altre istituzioni apertamente fanno discorsi di tolleranza e di integrazione umana. La presenza di tanti immigrati in paese - molti dei quali sbarcavano avendo scritto nel palmo della mano il nome di Castel Volturno - è determinata dalla scarsità di controlli nel tempo. L’arrivo di extracomunitari è stato favorito da facile allocazione nelle migliaia di costruzioni abusive i cui proprietari traggono forti e immorali guadagni sulla pelle degli stessi extracomunitari. Dobbiamo immedesimarci nello stato di queste persone disagiate, isolate e abusate. Ne’ Castel Volturno, né Rosarno sono città razziste. E’ evidente che la presenza di molti extracomunitari genera problemi delicati di carattere ambientali e sociali che vanno affrontati e risolti in modo adeguato. Il centro Fernandes - conclude Nuzzo - è una risorsa enorme poiché offre servizi a chiunque ne abbia bisogno. È un presidio che onora la città di Castel Volturno, di certo non la avvilisce".
L’ Arcidiocesi di Capua è stata tra le prime ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione selvaggia che interessa il territorio di Castel Volturno già dagli anni ’80. Mense di solidarietà, assistenza medica e legale venivano portate nei "ghetti" improvvisati, nelle campagne e nelle case abbandonate diventate dormitori. Nel 1996, con il concorso del Comune di Castel Volturno e della Regione Campania, L’Arcidiocesi di Capua ha inaugurato il Centro di accoglienza denominato: "Centro Fernandes". Il Centro sorge in un grande e moderno edificio donato dalla famiglia Fernandes-Naldi e si sostiene esclusivamente con i fondi dell’8 per 1000 della Chiesa cattolica.
Giancarlo Izzo