MILANO, 21 aprile 2008
La Legge Bossi-Fini ha tutti gli strumenti adeguati per contrastare l'immigrazione clandestina, non c'è bisogno di un'altra legge, semmai la si può aggiornare".
Sono le parole di Roberto Maroni, in un intervista pubblicata oggi sul Corriere
della sera.
"È un problema essenzialmente di applicazione - spiega Maroni - bisogna attuarla
con rigore, come la legge Biagi".
Oggi Maroni, intervenendo su Radio 24 a proposito dell'allarme sicurezza, ha
parlato anche dei romeni e degli altri cittadini comunitari.
L'esponente leghista, candidato alla poltrona di ministro dell'Interno, ha detto
di ritenere che sia giusto allargare le frontiere e garantire la libera
circolazione ma lo Stato "non può abdicare" al suo dovere di garantire la
sicurezza dei propri cittadini, "Se serve - ha precisato - bisognerà rinegoziare
con la Commissione Ue queste regole di libera circolazione dei cittadini,
ponendo dei limiti quando è in gioco la sicurezza nazionale e dei cittadini
stessi".
Sul tema immigrazione è intervenuta ieri anche il sindaco di Milano Letizia
Moratti rispondendo ad una domanda di Lucia Annunziata a proposito degli
sgomberi di aree occupate da irregolari e nomadi a Milano.
"La questione degli immigrati clandestini va risolta con accordi tra governi,
come si fece con Albania e Libia, accordi che permisero di rallentare il flusso
degli immigrati" - ha spiegato.
"Gli sgomberi effettuati a Milano - ha sottolineato il sindaco - erano dovuti,
c'erano dei rischi per la salute che erano stati segnalati. Siccome io sono per
la politica del prevenire e non per quella del reprimere credo che si debba
seguire la linea di fare accordi tra governi. Nel caso della Romania ad esempio
non é stato fatto un accordo. Non posso certo essere io, sindaco di Milano a
fare un accordo con il ministro romeno. Questa è una cosa che deve fare il
governo italiano".