Napoli deve essere la città del dialogo,
deve accogliere gli stranieri che possono solo arricchirci. Pur appartenendo a
diverse culture, pur parlando diverse lingue e avendo diverse tradizioni qui
siamo una sola famiglia”. Sono le parole pronunciate durante l’omelia dal
Cardinale Crescenzio Sepe per la messa dell’epifania, che per il terzo anno
consecutivo ha visto protagonisti i rappresentanti delle diverse etnie presenti
in città: latinoamericani, nigeriani, polacchi, cinesi, cingalesi, eritrei,
tamil e filippini. Una cattedrale gremita e colorata, bambini, adulti e anziani
di culture e razze differenti, ma anche tanti napoletani, a loro l’appello
dell’arcivescovo per una sana integrazione, nelle letture enunciate in più
lingue. Durante la messa poi l’annuncio di un nuovo progetto: quello di offrire
aiuto medico e lega.le alle popolazioni immigrate presenti in città, attraverso
l’ufficio Migrantes. Alla fine della messa rappresentanti dell’ordine di Malta
hanno consegnato giochi e dolciumi ai bambini presenti. “anche questi piccoli
gesti, ha concluso il Cardinale Sepe, servono per farci sentire tutti uguali,
tutti fratelli”.