LAMEZIA TERME - Dal primo maggio a Rosarno dovrà venire l'immagine della Calabria che non ci sta e che è impegnata a ripristinare la legalità.
È il messaggio che le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil mandano in occasione della manifestazione nazionale - presenti i segretari generali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti - che si svolgerà sabato nella cittadina della Piana di Gioia Tauro, teatro a gennaio scorso di una rivolta degli extracomunitari occupati con salari da fame nelle campagne.
L'iniziativa è stata presentata dai segretari generali calabresi di Cgil, Cisl e Uil Sergio Genco, Paolo Tramonti e Roberto Castagna.
«Quello di Rosarno - ha detto Tramonti - sarà un evento nazionale ed eccezionale perchè vedrà puntati i riflettori di tutto il Paese sulla nostra regione che, accanto alle negatività, che ci sono e devono essere combattute, ha anche tante positività. È la Calabria - ha aggiunto - degli onesti, delle persone che si ribellano ed ecco perchè speriamo che il primo maggio possa dare l'immagine di una Calabria che non ci sta».
«Serve un'operazione verità su Rosarno - ha aggiunto Castagna - perchè i media nazionali hanno raccontato quella drammatica situazione rappresentando una Calabria ed una Rosarno razziste e non è così. A Rosarno, infatti, chi condiziona pesantemente pezzi dello sfruttamento di immigrati è una minoranza. Lo Stato è mancato, ma sono mancate anche le istituzioni locali, la politica e noi, forse, non abbiamo saputo fare quello che c'era da fare».
Di «fallimento della Bossi-Fini» ha parlato Genco secondo il quale «ciò che è accaduto a Rosarno è frutto di questa legge che deve essere superata perchè non aiuta la regolarizzazione ma favorisce un contesto illegale. Quella che scenderà in piazza, comunque, non è la Calabria rassegnata, in ginocchio - ha aggiunto Genco - che vuole, anche attraverso l'iniziativa del primo maggio, superare quei problemi che sono di carattere sociale. Insieme ad un appello al governo nazionale, ci rivolgiamo anche al neo presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, affinchè inizi a confrontarsi con i problemi che vive la nostra terra. Tra questi, il porto di Gioia Tauro che rappresenta il 50% del Pil regionale e la sua crisi rappresenta la crisi della Calabria».