VINCENZO AMMALIATO Alle 16, l’orario previsto per l’inizio della veglia di preghiera, al tristemente noto chilometro 43 della Domiziana, c’erano già una trentina d’immigrati. Tutti con lo sguardo mesto. Alle 17, poi, sul luogo della tragedia il numero degli immigrati è salito a circa cento. Qualcuno pregava. Qualcun altro si fermava di fronte alle foto delle vittime affisse ai muri e piangeva. Gli immigrati della Domiziana avrebbero voluto celebrare i riti funebri a Castelvolturno. Ma stando a quanto detto dal console del Ghana, giunto ieri pomeriggio sul luogo della strage, il loro desiderio non potrà essere esaudito. «Siamo in stretto contatto con i familiari delle vittime che vivono in Ghana - ha detto - e la loro volontà è quella di celebrare i funerali in Africa». Il console, peraltro, ha risolto anche una sorta di giallo, legato all’arrivo a Castelvolturno nei giorni dopo la mattanza di due fratelli di altrettante vittime della strage della sartoria. I due congiunti pare che avrebbero acconsentito a far celebrare i funerali a Castelvolturno. Ma a quanto pare, seppur parenti di primo grado dei defunti, secondo quanto previsto dalle tradizione del loro Paese d’origine, non avevano titolo per prendere una decisione tanto importante. «In Ghana - ha spiegato il console - è una sola la persona in famiglia che può prendere determinate scelte (come quelle per la modalità dei riti funebri). Questa è solitamente il capofamiglia. E noi del consolato siamo in contatto proprio con i sei capifamiglia per effettuare i rimpatri delle salme». In ogni caso, i corpi dei sei immigrati resteranno nell’obitorio di Caserta non meno di altri dieci giorni. «Ci sono numerose pratiche burocratiche da risolvere - ha detto il diplomatico - E per farlo ci vorrà più di una settimana». Le parole del console hanno amareggiato gli immigrati della Domiziana. Addirittura a un cero punto, poco dopo le 17, per un paio di minuti si è temuto che potesse iniziare una nuova manifestazione spontanea sulla strada nazionale, come quella che devastò l’arteria litoranea il giorno successivo alla mattanza. Gli animi si sono surriscaldati e sono iniziate a volare delle grida da parte degli extracomunitari. Poco dopo, però, è prevalso il buon senso e tutto è rientrato nei ranghi. Dopo le 18.30 l’assemblea è stata sciolta. Gli immigrati si sono dati appuntamento per il 4 ottobre a Roma, per la manifestazione nazionale contro il razzismo. Da Castelvolturno si prevede la partenza di non meno di dieci autobus turistici. Costo del viaggio, 10 euro.