03 gennaio 2012
Tassa sul permesso di soggiorno: dal 30 gennaio si dovrà pagare da 80 a 200 euro
(oltre i 72,12 già previsti) per ogni domanda di rilascio e rinnovo.
Il decreto Tremonti/Maroni attua la legge sulla sicurezza del 2009.
Esclusi i minori, i richiedenti la protezione internazionale, i permessi per cure mediche, le conversioni e gli aggiornamenti dei titoli.
Il massimo del contributo per le carte di soggiorno e i dirigenti delle multinazionali.
(Da IMMIGRAZIONE OGGI.IT)
Forse qualcuno si era illuso che il nuovo Governo avrebbe trovato un escamotage
per bloccare il “contributo” sul permesso di soggiorno previsto dalla legge 15
luglio 2009, n. 94, Disposizioni in materia di sicurezza pubblica.
Invece quel decreto, firmato il 6 ottobre 2011, è arrivato in Gazzetta ufficiale
il 31 dicembre, a distanza di due anni e mezzo dall’approvazione della legge,
proprio nel momento più difficile per l’economia del Paese e per le finanze
delle famiglie, soprattutto le meno abbienti. E senza sconti: dal 30 gennaio
agli attuali 72,12 euro richiesti per il rilascio ed il rinnovo del permesso di
soggiorno (14,62 per la marca; 30,00 per la spedizione dell'assicurata; 27,50
per il costo del permesso elettronico) si dovrà aggiungere la nuova tassa
(pudicamente chiamata “contributo”) che oscilla da un minimo di 80,00 ad un
massimo di 200,00 euro.
Chi e quanto dovrà pagare:
a) Euro 80,00 (più 72,12) per i permessi di soggiorno di durata superiore a tre
mesi e inferiore o pari a un anno;
b) Euro 100,00 (più 72,12) per i permessi di soggiorno di durata superiore a un
anno e inferiore o pari a due anni;
c) Euro 200,00 (più 72,12) per il rilascio del permesso di soggiorno Ce per
soggiornanti di lungo periodo e per i richiedenti il permesso di soggiorno ai
sensi dell'art. 27, comma 1, lett. a) del testo unico e cioè i dirigenti ed il
personale altamente specializzato delle multinazionali.
Sono esclusi dal pagamento della nuova tassa i minori di 18 anni; i cittadini
stranieri che entrano nel territorio nazionale per ricevere cure mediche, nonché
i loro accompagnatori; i cittadini stranieri richiedenti il rilascio e il
rinnovo del permesso di soggiorno per asilo, per richiesta di asilo, per
protezione sussidiaria, per motivi umanitari; i cittadini stranieri richiedenti
l'aggiornamento o la conversione del permesso di soggiorno in corso di validità.
La destinazione delle risorse
Il 50% andrà a finanziare le spese per le espulsioni; della restante metà, il
40% sarà destinato alle spese di funzionamento degli uffici immigrazione delle
questure, il 30% al funzionamento degli sportelli unici ed il 30% all’attuazione
del regolamento sull'Accordo di integrazione.
L’attuazione del decreto
Nei prossimi giorni il Ministero dell’interno emanerà una circolare per
stabilire le procedure e, in particolare, le modalità di integrazione e di
restituzione delle somme erroneamente versate in difetto o in eccesso.