"Promuovere e difendere uno statuto specifico dei migranti"
Cittą del Vaticano, 12 febbraio 2010 -
La Chiesa dovrebbe operare nella comunitą
internazionale ''allo scopo di discutere e rivedere le politiche di controllo
delle frontiere, la detenzione arbitraria e circa la cittadinanza'' e dovrebbe
''sviluppare e aumentare la cooperazione con i Governi, la societą civile e le
autoritą locali per soddisfare le esigenze dei migranti e difenderne dignitą e
diritti''.
Lo si legge nel
documento finale del sesto Congresso mondiale della Pastorale per i
migranti e i rifugiati, svoltosi in Vaticano nel novembre scorso e diffuse oggi.
Secondo il ministero vaticano dell'immigrazione la Chiesa ''dovrebbe mettere a
punto strategie appropriate e contribuire a una riforma del sistema
internazionale e globale dell'immigrazione che dovrebbe essere applicata
equamente'', con l'obiettivo di promuovere e difendere ''uno statuto specifico
dei migranti, che implichi diritti e doveri, sia che abbia carattere temporaneo
o finalizzato ad una integrazione a lungo termine''