LE MADRI DI CAPUA

 

Le Matres Matutae, sono uno dei simboli più significativi e conosciuti di Terra di Lavoro, metafora dell’opulenza e della fecondità di questa terra e della città di Capua.

Nel 1845, infatti, durante uno scavo in località Petrara, in prossimità dell'antica Capua, vennero alla luce i resti di una grande ara votiva con fregi architettonici, iscrizioni in lingua osca e statue in tufo. Lo scavo non venne proseguito, ma poi, dal 1873 al 1887, varie  ricerche portarono al ritrovamento di una serie di statue in tufo, quasi tutte rappresentanti una donna seduta con uno o più bambini tra le braccia: la prova certa che in quel luogo era esistito un tempio. Questa tesi fu avvalorata dal fatto che tra le sculture ritrovate soltanto una si differenziava dalle altre: invece di reggere neonati, aveva nella mano destra una melagrana e nella sinistra una colomba, simboli della fecondità e della pace. Si trattava forse della dea tutelare del tempio dedicato alla maternità. La dea era la Mater Matuta, antica divinità italica dell'aurora e della nascita, e le altre "madri" potevano essere "ex voto", offerte propiziatorie e segni di un ringraziamento per la concessione del bene supremo della fecondità.
Quelle statue sono oggi conservate a Capua nel Museo Campano, definito dal Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”.

 

 (VEDI SCHEDA PROGETTO: "MATRES MATUTAE)